Vele che urlano al cielo storie di disperazione,bambini che ti guardano con un sorriso pieno di entusiasmo e stupore. Voglia di scappare, rabbia che esplode e frantuma le coscienze, voglia di rimanere, di crescere, di crederci ancora e trasformare quel dolore pungente in un germoglio di pace.
I due volti di Scampia che grazie alla iniziativa di ICWA, l'Associazione Italiana Scrittori per Ragazzi di cui faccio parte, abbiamo avuto la possibilità di guardare.
I bambini e i ragazzi che abbiamo incontrato nelle scuole e al Centro Hurtado avevano una luce che brillava negli occhi. Una luce che esprimeva il desiderio di conoscere, di imparare, di leggere, di creare, ma sopratutto di affermare con orgoglio " Noi siamo di Scampia e ci crerimm". Ci crediamo e sconfiggiamo l'anatema che ci ha colpiti. Come? L'antidoto c'è. Abracadabra... eccolo qua. Una manciata di forza per sviluppare l'energia e l'autostima e poi aggiungiamo una zolletta di speranza, pensare positivo fa bene, e un pizzico di fantasia che colora la giornata e tutti i mali porta via.
E noi vogliamo raccontare questo di Scampia, con un lungo filo di note che rimbalza per l'Italia e raccoglie la musica dei racconti dei bambini....
Grazie ai Presidi e agli insegnanti delle scuole Virgilio4, E. Montale,S.Pertini, E.Morante, al Centro Hurtado, ai genitori.Grazie al Comune di Napoli, al Colonnello Tirino, a Tiziana, Manuela, Roberto, alle due Anna, Barbara, Daniela, Marco, Michele,Claudia,Giuliana, a tutti gli autori, e a tutti i sostenitori di "Scampia storytelling". E un grazie speciale ai bambini per averci raccontato, con quella luce negli occhi, la vostra storia.Torneremo.
Storie da gustare, storie colorate, profumate, per riflettere...come un fiore si aprono al lettore...
lunedì 1 dicembre 2014
mercoledì 22 ottobre 2014
UN PETALO DAL PROFUMO DI SOGNO PER COLORARE LA REALTA'
" Ero seduta in un prato circondata da tante bolle
colorate. Soffici,festose, mi accarezzavano i capelli, la pelle, sembravano
avvolgermi, alcune volte addirittura mi solleticavano con delicatezza. Altre
volte mi premevano con insistenza, sembravano volermi urtare. Guardando
meglio, dentro le bolle c’erano delle
faccie, degli occhi, dei posti, frammenti del passato.
Non si fermarono per molto, dopo pochi minuti incominciarono a volare
via, scomparivano senza lasciare traccia. A quel punto ho percepito una
sensazione strana, era come se una parte della mia vita si fosse volatilizzata.
Mi sono svegliata di colpo durante la
notte. Mi sentivo senza forze, svuotata. Non so perché ma mi sei venuta in
mente. Mi era sembrato di vedere il tuo viso imprigionato in una bolla, una
grande bolla che diventava sempre più
piccola lassù nell’infinito"...
Questo sogno mi è stato raccontato da una amica pittrice, lei si ispira ai suoi sogni per creare i dipinti. Forme e colori prendono vita nel suo subconscio per poi esplodere sulla tela.Questo accade anche agli scrittori e perfino i musicisti spesso sognano la musica in una sinfonia di note che riempiono la notte e il sonno...
E se lasciassimo aperto il cancello del giardino nostro inconscio?
Chissà quanti fiori potrebbero nascere per colorare la nostra vita...
Forse scopriremmo lati nascosti e profumati nella nostra realtà.
Ci proviamo?
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giovedì 2 ottobre 2014
IL DESERTO E' COME IL MARE:INFINITO E CARICO DI SOGNI
Cosa ci canta oggi il cantastorie? Siete mai stati nel deserto? E' un'esperienza unica per il cuore e l'anima...Ascoltiamolo insieme:
"Il deserto è come il mare, infinito e silenzioso.Cambia colore e forma,oro rosa al mattino, per poi sfumare nei toni dell'ocra e del rosso al tramonto. La notte poi è nero, scuro come la pece, ogni rumore è attutito, svuotato dal suono, si sente solo l'eco del vento che riempie ogni spazio, inizia in tono sommesso, poi a poco a poco diventa un uro forte, cupo carico di umori.Le dune si muovono al pari delle onde, la sabbia finissima scivola addosso come acqua, questa distesa immensa mette in contatto diretto con la propria anima, con le emozioni più nascoste e profonde, non si può più sfuggire allo specchio di noi stessi, al groviglio di pensieri che spesso è sommerso in un pozzo senza fine, ma che appare poi all'improvviso....
Se si ascolta di notte la voce del vento si riesce a percepire la magia di mondi lontani che si aprono, che si svelano attraverso il soffio tumultuoso e si rivelano i sentimenti più intimi, le emozioni più celate che sono comuni e universali..
L'atmosfera rovente del deserto non crea soltanto miraggi per viandanti sprovveduti ma alimenta i nostri sogni.Il silenzio e il senso d'infinito che ci circondano fanno lievitare la fantasia, l'intuizione e quel filo invisibile di aspirazioni mai ascoltate, di desideri inespressi che spesso ci avvolgono senza trovare una via d'uscita e così facendo spengono l'entusiasmo e la vitalità creativa che sono il vero carburante della nostra esistenza...."
Vi siete mai sentiti così? nel silenzio ascoltate i vostri sogni?
Per riflettere un pò....
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SOLA E SENZA MEMORIA IN UN CAMPO DI GIRASOLI
lunedì 22 settembre 2014
SOLA E SENZA MEMORIA IN UN CAMPO DI GIRASOLI
“ Ancora quel maledetto sogno” pensò
“ Arriva puntualmente e ogni volta mi lascia svuotata”
Sola in un campo immenso di girasoli. Il
sogno movimentava spesso le sue notti ed era così intenso che le sembrava di
vivere realmente quella situazione surreale. Ogni volta uguale, stesse scene,
stessi colori. E ogni volta le riproponeva con forza una domanda.
Si può immaginare il futuro senza evocare il proprio passato? E’ come
scrivere una sinfonia senza conoscere le note o dipingere un quadro senza
occhiali per un miope, il tono e’ impreciso, i contorni sfocati. Letizia, non
riusciva a proiettarsi in avanti senza conoscere tutti i mattoni con cui era
stata costruita la sua storia personale. C’era una zona della sua vita, degli ultimi anni che non ricordava assolutamente. Come fosse bloccata da un muro
alto e opaco. Provava spesso a valicarlo. Ma fino ad ora non ci era riuscita.
Aveva solo collezionato immagini scollegate, dai colori lievi, emozioni prive
del profumo intenso di esperienze realmente vissute. Aveva compreso, sulla
propria pelle, l’importanza delle sue radici, del susseguirsi degli eventi che
l’avevano fatta crescere, soffrire, amare. Sentiva intensamente il bisogno di
ricomporre i tasselli del suo mondo di ieri. Quel sogno ricorrente era
probabilmente un segnale di questa sua ricerca frustrante. Durante quei sonni
agitati si sentiva prigioniera di un interminabile presente. Le pareva che la sua vita fosse racchiusa in
quell’infinito campo di girasoli..Un incubo, provava la inquietante sensazione di veleggiare all’interno di una nebulosa in solitudine e senza una direzione...Un racconto di fantasia? No è la testimonianza di un 'anziana signora che incominciava ad ammalarsi di una malattia devastante per lei e i suoi familiari.Un mostro che cresceva lentamente ma inesorabilmente dentro di lei ingoiandosi la sua anima.
Un mostro chiamato Alzehimer.
Letizia mi disse che priva di una parte del passato si sentiva mutilata della sua essenza interiore. Era come una conchiglia che conservava solamente il suo guscio, senza il contenuto, riempita di una sabbia polverosa, inodore e insapore. Si sentiva impotente, bloccata in un labirinto di cui non trovava l’uscita..ma continuava a sorridere e a creare piccoli fiori di carta che regalava agli amici.
Una storia triste questa ma dal profumo delicato e intenso delle rose che Letizia, gentile signora d'altri tempi non voleva smettere di creare per continuare a vivere e a sperare...
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IL MARE CANTA PER GLI INNAMORATI
martedì 16 settembre 2014
UN PETALO DI MAGIA:NAPOLI PER GABO
Mi ha sempre affascinato Gabriel
Garcia Marquez, per quelle note di fantastico e di magia nei suoi romanzi che
fanno risuonare le anime dei lettori sintonizzate con la musica delle sue parole.
Questo tessuto di emozioni e di colori la
si ritrova anche nella letteratura per l’infanzia: il bambino si alimenta
proprio di magia e fantasia per incominciare a volare sul tappeto dell’ immaginazione
e a sognare.
Purtroppo si sogna sempre di meno, è
solo un’illusione, si dice, e non si può vivere di illusioni. Ma il sogno è
anche speranza ed energia positiva che si può trasformare in azione e quindi modificare
una realtà di buio in un futuro di luce.
A mio avviso Marquez ci insegna questo nei suoi
bellissimi libri, a non smettere di sognare, mai.
E l’Arte, nelle sue varie espressioni
non è forse un sogno realizzato? E’ un pensiero, un’illuminazione, un’intuizione
che prende forma e si realizza come per magia…
Da qui nasce l’iniziativa promossa dall’Associazione
Culturale Tempo Libero che si apre Al Palazzo delle Arti di Napoli dal 17 al 24
settembre con il patrocinio del Comune.
Napoli per Gabo: arte, musica e parole per un
grande rito collettivo dedicato a Gabriel Garcia Marquez.
Un viaggio nei suoi
romanzi attraverso la lettura e l’interpretazione
pittorica a cura di artisti partenopei. Per continuare
a respirare il profumo di cacao e cannella dell’anima sudamericana e a danzare al ritmo
della sua poesia.
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lunedì 8 settembre 2014
IL MARE CANTA PER GLI INNAMORATI
L'amore è come un fiore che vuole aria, pioggia e luce, non si può metterlo in serra. Così viene nutrito si, ma se ne soffoca il
profumo.
Lisa amava i fiori e ogni volta che stava in un prato, con le onde di corolle che ondeggiavano alla brezza, pensava all'amore. Lei, aveva solo sedici anni, pensava spesso al ragazzo ideale, si perdeva nel colore dei suoi sogni, ma ancora non aveva provato questa emozione. Era una romantica, fuori tempo.Le sue amiche la prendevano in giro..
"Cresci,prova, sperimenta, ci sono tanti ragazzi, aspetti ancora il principe azzurro?Sei antica". La deridevano. Ma lei rimaneva ancorata alla sua idea fiabesca,leggeva aspettava, sperava. Così passarono gli anni....
Si ricordava delle parole di sua madre quando da bambina si accoccolava fra le sue
braccia, al tramonto e ascoltava le parole che scivolavano
lievi nella quiete della stanza
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“ Amare amare” diceva sua
madre con gli occhi luminosi, “
E’come un tuffo in acque aromatiche e profonde, alla scoperta di nuove
possibilità di vita. Sai, Lisa il mare canta
per gli innamorati.... E questa musica
unisce i cuori di chi è disposto a sentirla ,di chi si lascia attrarre
da questo incanto, dal suono magico delle
acque infinite..E così, ascoltando il
ritmo dei flutti, due cuori
possono incontrarsi ed entrare
in sintonia sempre di più, e palpitare
insieme, amarsi e ad ascoltare uniti le bellissime canzoni mormorate dalle
onde, trasportate dalla brezza
marina......
Lei aspettava l'uomo dal mare...
Che finale dareste a questa storia? Lisa troverà il suo vero amore? E in caso affermativo, i due innamorati avrebbero scelto di mantenere il loro rapporto unico e privilegiato?La stabilità affettiva è un dono o esprime la volontà di sciogliere insieme i nodi che spesso ingarbugliano un rapporto d'amore? Ognuno ha dentro di sè la sua risposta .......
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mercoledì 27 agosto 2014
UN PETALO ROSSO CREMISI DA REGINA
Un racconto breve, un petalo di storia che raccoglie uno stato d'animo in ebollizione. Che ne dite? Vi siete mai sentite cosi? E perchè?
Ecco il racconto:
"Stava camminando nel deserto vestita come se dovesse
assistere ad una prima teatrale, indossava un vestito di seta cremisi
longuette, senza maniche, scarpe alte in tinta, orecchini pendenti ed un
profumo morbido, avvolgente. Camminava come una regina, a testa alta,
seguendo un immaginario tappeto rosso che si srotolava al suo passaggio. Sembrava
tutto vero, tangibile. Ma questa non era la realtà. Non capiva, l’avrebbe mai
veramente compreso? che stava vivendo in un miraggio. Continuava quindi a
procedere imperterrita rivolgendo lo sguardo intorno, sorridendo a persone
immaginarie, salutando con la mano le comparse di quel suo sogno così vivido, ascoltando
parole silenziose e mai pronunciate che rimbombavano tuttavia nel cuore…..
Perla si svegliò di soprassalto, sudata e tremante.
Bianca e luminosa come il gioiello di
cui portava il nome, era una giovane donna di trent’anni. Sognatrice,
fantasiosa, impulsiva, dolce, forse ancora acerba nei sentimenti. Si svegliò
con una rabbia sorda, travolgente. Non
l’aveva mai provata prima di allora, mai aveva sentito quel groviglio di
sensazioni brucianti, quella voglia di scagliarsi contro il mondo, quella forza
trascinante che poteva distruggere senza pietà, senza ragione. Si spaventò moltissimo,
aveva sempre vissuto emozioni più lievi, dalle tinte pastello. Quella
visceralità emotiva le era estranea, incomprensibile.Cosa le stava succedendo?
Cosa nascondeva il suo cuore ? Perché non riusciva a frenare quelle ondate di aggressività
ruggenti che emergevano all’improvviso come un torrente in piena? Era stato
forse il sogno apparentemente innocuo, seppur assurdo, a scatenare quella
collera? Si alzò dal letto con un senso di oppressione. Era come se una mano
gigantesca e invisibile le facesse pressione intorno alla gola, sottraendole
l’aria, scivolando sempre più all’interno, comprimendole gli organi vitali. La rabbia si
era tramutata in un malessere fisico che la lasciava senza forze, svuotata. Si
vestì con difficoltà, con uno sforzo immenso......."
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