Ecco una fiaba scritta per un'associazione di Pisa che scopriva le meraviglie dei giardini privati pisani...Buona lettura...
Era una sera d’inizio estate che sembrava quasi
avvolgere con il suo calore l’intera città di Pisa,come un mantello invisibile.
La luce dorata del tramonto scivolava lieve dall’alto di una antica torre di
pietra e s’infilava un po’ birichina a illuminare con gli ultimi raggi un
giardino profumato e segreto.Al suo interno,pieno di limoni, aranci e mimose si
sentivano però delle voci che discutevano molto vivacemente.
“Eh,no,no questa volta non
entreranno,non glielo permetteremo!”così diceva Martinello,lo
spiritello-guardiano del quartiere San Martino.Mentre parlava con foga i suoi verdi baffoni si agitavano e gli occhietti vispi
sembravano lanciare fulmini e saette!Era veramente arrabbiato.
“Calmati, calmati,non
prendertela così,troveremo una soluzione”rispondevano gli altri cugini,
spiritelli dei giardini pisani,intorno a
lui…
Ma cosa stava succedendo di
così grave in quel piccolo angolo di paradiso? Negli ultimi anni i giardini più
nascosti della città erano stati aperti a grandi e bambini e una folla
colorata e un po’esuberante aveva invaso
quegli spazi freschi e profumati rimasti sconosciuti per molto tempo.Questo
però aveva turbato la quiete degli spiritelli dei giardini,strani tesserini piccoli piccoli e verdi verdi, che li custodivano come fossero dei
tesori preziosi.E questa volta avevano deciso di non fare entrare nessuno.Erano
gelosi della loro pace e delle bellezze che avevano il compito di proteggere.
“Faremo lo sciopero di orti e
giardini”continuò Martinello “Non entreranno,non ci invaderanno!”
Detto fatto!.Non appena i
visitatori provarono e mettere piede nel primo bellissimo giardino le siepi si
chiusero diventando un unico rovo appuntito, i fiori lanciarono piccoli
proiettili di polline che fecero starnutire ogni persona e una miriade di apine
dorate incominciarono a punzecchiare chiunque si avvicinava. Persino i
gabbiani dell’Arno arrivarono in picchiata per spaventare i poveri visitatori.Insomma
stava succedendo veramente il finimondo!!
Fu a questo punto che,come
spesso succede nelle favole,arrivò in aiuto Vaniglina,la fatina delle cose
dolci.”Uhm,come sempre devo intervenire
per calmare gli animi un po’ agitati”pensò guardandosi intorno.Per prima
cosa bloccò il tempo con un tocco di bacchetta magica.Ogni cosa si fermò,niente
si muoveva più.”E ora basterà che ognuno mangi un magico “confetto
tenerezza”per tornare alla serenità”aggiunse agitando di nuovo la bacchetta
fatata.Ed ecco arrivare dal cielo tanti bei confettini colorati che
incominciarono a saltellare dappertutto infilandosi nelle bocche dei
presenti,spiritelli compresi.E magia delle magie,il sorriso e l’allegria
ritornarono all’improvviso.
Le siepi si riaprirono e
grandi e bambini poterono finalmente entrare nel giardino incantato accolti dal
profumo dei fiori e dal ronzio delle apine,ormai pacifiche.Tutto era tornato
alla tranquillità.
“Fatina,fatina,non andare
via.Quando ti rivedrò?”chiese allora una bimba paffuta che l’aveva vista mentre
a poco a poco si allontanava nell’azzurro.
“Chissà,forse prima di quanto
tu creda”rispose in un soffio Vaniglina mentre scompariva lasciando dietro di sé un aroma delicato.E nell’ultima sera di
giugno illuminata da mille stelle,nel piccolo teatro di un rigoglioso giardino,
pieno di bimbi e di colori apparve all’improvviso un grande cesto colmo di
palloncini bianchi e rossi.Era un regalo della fatina per la pace
ritrovata.”Riempiteli dei vostri desideri e voleranno sempre più in alto” si
sentì mormorare con dolcezza da Vaniglina.La notte si colorò così di sogni, profumi
e di magia……………
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