giovedì 11 agosto 2016

VORREI NASCERE GATTO


Vorrei nascere gatto.
Miagolare e  fare la fusa
arrampicarmi sugli alberi e correre in cerca di farfalle
accoccolarmi negli angoli più caldi e nascosti e  dormire sotto le stelle
poltrire nella calura e sentire il solletico del venticello in primavera
guardare il mondo con occhi e sornioni e arrotolarmi come un manicotto di peluche
giocare con un filo di lana rossa e stiracchiarmi sul divano
entrare in una bolla di sapone con il sapore di  mare in bocca
inseguire le foglie che cadono e lanciarsi dai tetti
guardare la luna e rincorrere le stelle
sprofondare nel cuscino e ascoltare la melodia delle cicale d'estate
assaporare la magia di piccoli momenti con la lentezza di chi sa che il tempo scorre
e si sbriciola in granelli di polvere d'arcobaleno
solo se li guardi con la luce dell'incanto...

Buon ferragosto con un pizzico di poesia












lunedì 18 luglio 2016

L' ANGELO SIAMO NOI, POSSIAMO ESSERLO.




L' angelo siamo noi, possiamo esserlo,ogni giorno possiamo accendere una luce, con un pensiero positivo, un gesto d'amore e di amicizia, basta veramente poco per sintonizzarci sull'onda della gentilezza e amorevolezza.
L'alternativa è cedere al'ondata di odio,che sta spazzando il mondo da est a ovest e che in questa ultima settimana ha sconvolto il nostro animo.
L'antidoto c'è, è semplice, così semplice da essere banale. Amore dentro è amore fuori, bellezza dentro è bellezza fuori.Ma non basta.
Serve anche giustizia sociale, e tanta, perchè le radici dell'odio si nutrono delle gocce amare dei soprusi, delle discriminazioni e dei pregiudizi.
Vogliamo veramente che il mondo e questa bellezza sconfinata sulla terra, cessi di esistere?
Le stelle da lassù piangono...
Incominciamo a cantare la canzone della luce, del sole, dell'unione.Tutti insieme, ce la possiamo fare.  
E ancora coltiviamo l'arte,la bellezza,la musica per combattere la barbarie, germogli da coltivare sin da piccoli per nutrire gli animi di sensibilità, messaggi di luce che volano nel cielo...

mercoledì 29 giugno 2016

GOCCE DI POESIA DALLA TAZZINA DI CAFFE'

Via Chiaia  a Napoli. Botteghe, pizzerie, gelati, odori, sapori,colori.Caffè, bar, tanti, che raccolgono le storie dei passanti, voci che raccontano frammenti di vita, emozioni, passioni, dolori.Pennellate di parole che prendono forma e rimbalzano nella via aspettando di essere ascoltate.

Eccone una, raccolta come una piuma soffice e leggera al vento...   

Vorrei essere un coriandolo fra i coriandoli
e posarmi con una carezza sui tuoi capelli
vorrei essere un gabbiano
 e fluire senza tempo e senza meta
in un mondo di pace e di armonia

E ancora un'altra piuma , una cantilena dolce come una canzone che sento uscire dal bar Monterey, dovesi sorseggia il caffè accompagnati dall'animo poetico di Luciano al bancone

Aspetterò perché la vita detta i tempi 
riflettero' perché è sinonimo di saggezza
Guarderò il mare perché lenisce le mie ferite
Osservero' la luna e scriverò i miei pensieri...

Gocce di una  musica interiore che ha bisogno di essere ascoltata e che trova spazio per uscire ...anche dalla tazzina di un caffè.
Diamo ascolto alla nostra voce interiore, alla poesia che esce dal cuore, comunque e dovunque, ci porterà nel nostro luogo più intimo e in un giardino profumato da coltivare con cura. Sempre.




giovedì 23 giugno 2016

NELLA GIORNATA DEGLI ABBRACCI L'ELOGIO DELLA COCCOLA


Nella giornata mondiale degli abbracci dedichiamo due parole a questo argomento che sembrerebbe scontato. Riflettiamo insieme: quanto tempo dedichiamo ad una coccola per noi stessi, per gli amici, per le persone che amiamo?
Siamo sinceri,ammettiamolo, poco, troppo poco. E allora oggi  dedichiamo dieci minuti del nostro tempo prezioso a noi stessi. Incominciamo con abbracciarci, sì, proprio così, abbracciamoci per sentire il nostro calore, il nostro profumo. Primo step.
Poi guardiamoci intorno, cerchiamo la bellezza. Un fiore, una nuvola che spunta all'improvviso, un vestito colorato, un viso simpatico, qualche cosa che ci avvolga e ci faccia sentire accolti. Come si fa nel traffico e con lo stress di ogni giorno? Si può, basta volerlo, facciamolo diventare un'abitudine.
Ancora uno step.
La musica, ascoltiamola  non solo con le cuffie ma cerchiamo la musica nel nostro mondo. I gabbiani, una foglia che scivola, il vento. Non è facile è vero, siamo bombardati da suoni ostili  ... e se incominciassimo ad ascoltare la nostra musica? Quella che nasce dentro di noi...?Ognuno ha la sua musica, ognuno ascolta la propria musica.
Sei rockettaro o rapper?Classico, operistico melomane?
Ancora uno step, una coccola di gusto: un gelato, un caffè,un frutto succoso, un bocconcino delizioso, il sapore che ci avvolge con energia positiva, un colore  frizzante nella giornata.
E ancora un respiro lento, lungo, i battiti del cuore rallentano, la senti una sensazione di pace?
 Come ti senti ora? Un pò meglio?
Una coccola e un abbraccio al giorno per incominciare ad amarci di più.
Namaste: Onoro il luogo in te in cui dimora l'universo, onoro il luogo in te che è luce, amore, pace...

mercoledì 8 giugno 2016

MAURIZIO CROZZA A NAPOLI COME TOTO'

Esilarante, scoppiettante, coinvolgente: Maurizio Crozza a Napoli con il suo spettacolo itinerante in tutta Italia ha fatto en plein. Il teatro Palapartenope era stracolmo e il pubblico caloroso aperto all'applauso e al sorriso,oltre che alla risata.
I suoi mille volti ci fanno divertire ma anche e soprattutto, riflettere. Maurizio,  come fossimo dei bambini proprio nel paese delle meraviglie, ci porta per mano e solleva il velo sul palcoscenico della politica italiana con un' ironia irresistibile e saggia. Scopriamo così che di meraviglie non ce ne sono poi molte e ci sveglia da un torpore illusorio in cui ci talvolta ci avvolgiamo come fosse una copertina di Linus.
Ma la cosa che mi piace maggiormente è che c'è calore e amore nelle sue gag, pur pungenti e dissacranti, c'è analisi critica ma non livore e rivela così la sua anima, che rimane gentile. Ha un tale consenso fra la gente che potrebbe fondare anche lui un movimento, ma chi ci accompagnerebbe con tale allegria in questo percorso di consapevolezza del mondo quotidiano?

Grazie Maurizio Crozza, sei entrato nel cuore dei napoletani come Totò perchè la tua comicità è  irresistibile e senza tempo come quella del principe delle risate.


mercoledì 25 maggio 2016

IL RACCONTO PER L'INFANZIA PER COMUNICARE ALLA FAMIGLIA

TINO IL CIOCCOLATINO A TEATRO A ISCHIA

Perchè nelle tue storie c'è sempre l'amore?
Tino il cioccolatino e la caramella Nugabella, Omero l'ossetto e Costoletta, Camillo fusillo e Isotta?
Mi chiede più di un bambino durante le numerose presentazioni nelle scuole,nelle librerie e nei festival in tutta Italia, Napoli, Milano, Torino, Roma ?

Che ci azzecca un cioccolatino, un fusillo, un ossetto, un'oliva, tutti personaggi dei miei libri con l'amicizia, la solidarietà, l'amore,la gentilezza?

Ottima domanda che mi fa anche capire che ho centrato l'obbiettivo
Perchè il sentimento di affettività' è come una pianta ombrosa che ci nutre con i suoi frutti succosi, e non possiamo farne a meno, ma bisogna anche crederci per farlo crescere, e bisogna curare questo seme pronto a germogliare dentro di noi sin da piccoli...
Il racconto può essere un utile e potente strumento di comunicazione e sensibilizzazione per infanzia e famiglia. Infatti la creatività espressa in racconti e  fiabe, ma anche in eventi teatrali e attraverso i supporti digitali, attiva l'immaginario del bambino e crea quell'effetto di coinvolgimento empatico necessario per sintonizzarsi con il suo mondo e creare poi un canale d’ascolto efficace. Ed è proprio questo il punto: il bambino così ascolta, apprende, si coinvolge, ricorda.Si attiva una vera e propria relazione, anche se fantastica, con i personaggi del libro che li traghetta in un mondo di emozioni e di conoscenza.

Attraverso la letteratura per l’infanzia si può influire sugli aspetti culturali e sociali discriminanti, parlando ai bambini che poi cresceranno. Si inviano dei messaggi che possono essere talmente interiorizzati da diventare fondamentali. Piccole luci che riscaldano e illuminano il proprio universo, un cielo stellato che riempie il buio. L’interiorizzazione attiva un atteggiamento di rispetto e amore nei confronti delle cose e delle persone che gli adulti hanno un po’ smarrito. È molto profondo il cambiamento che c’è stato in questi anni: spesso l’esteriorizzazione ha assunto la guida delle nostre vite. 

Dobbiamo attivare una riconversione partendo proprio dai bambini. Ad esempio nei miei libri i personaggi escono dai guai con l’intelligenza e non con le maniere forti. Per questo, i videogiochi o i cartoons violenti possono essere pericolosi. I più piccoli non devono pensare che la violenza sia la realtà e una qualità da coltivare. Trovo che questo aspetto sia fondamentale , attraverso la lettura i piccoli lettori possono sviluppare nuove idee e gli si aprono mondi diversi che possono incidere  anche sui  comportamenti. E non si arriva solo ai bambini ma anche ai genitori che accompagnano i piccini nella lettura quando sono ancora piccoli, nella fascia delle elementari.E che si ritrovano a loro volta a rivestire i panni dei loro figli e  a rivivere il colore un'infanzia ormai dimenticata. 
Incontro con i genitori:mamme lettrici a Napoli

Si può anche arrivare a  recuperare quella parte del sé bambino che abbiamo nascosto e trascurato per molto tempo. Dopo l’adolescenza spesso “archiviamo”le emozioni e  le suggestioni che hanno colorato la nostra infanzia.
Quasi con vergogna, con timidezza,  chiudiamo la porta dell’arcobaleno che ha dato luce ai nostri pensieri.E’ difficile poi riaprire quella porta, non perché ne abbiamo perso la chiave, ma perché abbiamo dimenticato di averla. Eppure recuperare quel serbatoio di entusiasmo e creatività potrebbe essere un’utile spinta per nuove idee. Ne abbiamo bisogno. Per vivere meglio, per rinnovarci con una nuova energia.
Cosa augurarci allora per questo nuovo anno in corso?
Guardare il mondo da un punto di vista diverso, scavare nell’universo di colori che abbiamo sepolto e portare alla luce il fantastico e la magia d’emozioni che vivono ancora in un piccolo angolo dentro di noi. Imparare ad ascoltare. Imparare a narrare per comunicare in profondità e con semplicità. Se vogliamo far capire le nostre opinioni  e farle accettare dobbiamo trovare un terreno in cui la comprensione germogli.

 Once upon a time... c'era una volta...

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venerdì 8 aprile 2016

UN PETALO AL PROFUMO DI MARE: MARIETTO IL CALAMARETTO



Eccoci oggi con una fiaba al profumo di mare per bambini ma anche per le mamme! 

C’era una volta un calamaretto di nome Marietto,che stanco di ondeggiare per i soliti mari,decise di solcare gli oceani sconosciuti. Ma come fare? Era troppo piccolo per affrontare un lungo viaggio!Doveva trovare un’altra soluzione!Decise quindi di fare auto-stop,pardon,mare –stop con il prossimo delfino o balenottero che gli fosse capitato a tiro.

Così un giorno,mentre piroettava nelle acque al largo di Camogli,vide una giovane balenottera che con piglio deciso si  dirigeva verso il largo,e le chiese se poteva farle compagnia nel suo viaggio.
“Perché no?”-rispose divertita Camilla,la balena che zampilla,“ aggrappati bene alle mie pinne e ….si parte!”
Marietto si divertì un mondo a navigare così rapidamente e in profondità, anzi ogni tanto Camilla gli permetteva di adagiarsi sulla sua schiena  facendosi lanciare in alto verso il cielo al centro del suo zampillo.Qualche volta,addirittura,emergevano dall’acqua e Marietto potè per la prima volta ammirare il mondo esterno .A dire il vero scampò per miracolo anche ad un rapimento da parte di un gabbiano,che vide stupito  il calamaretto avvolto dal fresco spruzzo d’acqua di Camilla e cercò di tramutarlo in un boccone prelibato.Fortunatamente mancò la preda grazie ad una rapida immersione della balenottera che aveva intuito tutto!

Durante il viaggio verso i mari caldi dei Tropici fecero numerosi incontri: i simpatici delfini che condivisero con loro un lungo percorso marino,le meduse ballerine,alcuni squaletti un po’ affamati ma spaventati dalla mole del cetaceo e la piovra misteriosa.

Ma l’incontro più interessante  fu quello che fecero appena arrivati in una laguna calma e cristallina:una grande tartaruga,vecchia di cent’anni e forse più, si avvicinò lentamente e con una voce che arrivava dagli abissi chiedendo loro:
”Voi siete stranieri di questo luogo,cosa vi ha portato fino a qui?”  
“Il caso e la curiosità”- risposero in coro i due pesci “navighiamo ormai da tempo e volevamo riposarci in quest’angolo incantato”

“Avete colto nel segno”-rispose la tartaruga guardandoli attentamente “questo posto è veramente incantato e non solamente per la bellezza del paesaggio. Venite con me e vi mostrerò il Paradiso dei pesci;io ne sono il guardiano e il solo a potervi mostrare la strada”.

E così superata la barriera corallina, a dire il vero un po’ a fatica visto la mole della balenottera,si immersero nelle acque più profonde finchè arrivarono in prossimità di una grande città sommersa in corallo blu:il Paradiso dei pesci! Questo Paradiso era anche un po’ bizzarro. Una moltitudine di pesci- angelo dalle grandi ali bianche azzurre giocava a nascondino cantando “onda su onda”; mentre piccole seppie trasparenti scrivevano indovinelli che le sirene avrebbero poi rivolto ai naviganti e piccoli granchi ballavano fra loro il tango marinero.

“Quando uno di noi termina il corso della sua vita non muore veramente, cambia solo forma:c’è chi diventa fiore degli abissi,altri ancora si trasformano in bolle azzurre e trasparenti che solcano la superficie del mare,i più fortunati si tramutano in sirene dai lunghi capelli e dalla voce flautata,il mare rimane comunque sempre la nostra casa”
“ Attenzione però a non finire in qualche padella insieme ad acciughe e gamberetti” – continuò il guardiano –tartaruga guardando Marietto “o a non essere arpionati durante una caccia alla balena” rivolgendosi a Camilla “ in questo caso sarete persi per sempre e  non arriverete mai qua”.
     
“ Siete però così simpatici e pieni di vita che vi aiuterò facendovi seguire sempre nel vostro cammino da un  pesce –angelo,non lo vedrete ma sarà sempre vicino a voi”.

E i due simpaticoni ripresero dunque a navigare e fra tuffi e spruzzi ,sempre seguiti dalla “presenza” che li proteggeva,raggiungendo infine il famoso mar dei Sargassi.Lì Marietto scampò di nuovo ad un altro pericolo: mentre giocava a ramino con un piccolo polpo locale seduto sul fondo marino, si accorse di un uno strano luccichio che pensava essere quello di una lucciola marina.Ma non appena si avvicinò al bagliore si accorse con terrore che erano gli occhi gialli di una gigantesca murena,il temuto serpente dei mari!Fortunatamente il pesce angelo accorse in aiuto,strappandolo alle sue  fauci !

 “Marietto,Marietto sei curioso e un po’troppo fiducioso”-sentì sussurrare una voce amica “attenzione alle insidie nascoste e ai trabocchetti del mare, e non scambiare lucciole per lanterne!”
Un po’ stordito e alquanto intimorito il calamaretto incominciò a pensare che forse i suoi mari  non erano poi così male e anche Camilla ammise di avere nostalgia dei suoi amici.
 Detto fatto decisero la rotta per il ritorno e ripresero la via per il mar Ligure. Seguendo la scia di un transatlantico  arrivarono ben presto davanti alle coste conosciute.

E fu a questo punto che...:


SCEGLI TU IL FINALE CHE PIU’ TI PIACE!


·        …………..e fu a questo punto che  il pesce angelo come in tutte le fiabe che si rispettano, tirò fuori la sua bacchetta magica trasformando Marietto e Camilla in un principe e una principessa,che vissero felici e contenti in un bellissimo palazzo di corallo blu nel Paradiso dei pesci !

·        …………e fu a questo punto che ormai prossimi al mar di Camogli i due amici furono intrappolati in una gigantesca rete di pescatori e ahimè vennero così destinati a finire in qualche frittura  o in una fabbrica di sapone!Poverini!!!

·        ………………..e  fu a questo punto che  ormai di fronte alla città di Camogli i due amici si guardarono in faccia,pardon nelle branchie, e senza neanche scambiare una parola ripresero il largo per un altro viaggio e altre avventure! Chissà forse li ritroveremo al Polo sud insieme ai pinguini!