lunedì 30 marzo 2015

SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO: IL CIBO COME NOSTRO ALLEATO.

COLLANA GUSTO IN TASCA ED:CARTHUSIA

Siamo quello che mangiamo. Il detto del filosofo Feuerbach è un evergreen ed esprime una verità che non sempre viene compresa. Siamo tempestati da diete, consigli nutrizionali e piramidi alimentari.Un pò confusi tra quello che leggiamo e le mille leccornie che ci circondano vaghiamo in cerca di una via maestra. Che fare? Cosa mangiare? Quanto, quando e come?

Prima di tutto è da comprendere che possiamo conciliare sapori e salute ricorrendo alla semplicità e genuinità dei prodotti alimentari che mangiamo. E che c'è un elemento importantissimo per mantenerci sani e giovanili: l'acqua. L'acqua, direte voi? Esatto l'acqua, da un litro e mezzo ai due litri al giorno è l'elemento magico che ci dona tessuti idratati e rallenta, se mi si concede il termine, l'invecchiamento. Semplice e poco costoso. E poi frutta e verdura, pochissimo sale e comunque che sia iodato, pesce, cereali, poca carne e insaccati. Bene l'olio d'oliva in quantità moderate, pasta e pane meglio se integrali, pochissimo zucchero, e che non sia raffinato.Niente merendine, bevande zuccherate, prodotti da forno con conservanti e ricchissimi di zuccheri che aumentano in modo vertiginoso il nostro girovita. Ed è proprio il giro vita che indica un pericoloso sovrappeso che porta a patologie  gravi e  croniche per la propria salute. Il cibo può essere veleno o grande nostro alleato.

L'alimentazione infatti può limitare e diminuire le recidive in alcuni casi di tumore in particolare quello alla mammella come dimostra lo studio DIANA 5 promosso e coordinato dall'Istituto Tumori di Milano (INT) insieme all'Istituto Europeo di Oncologia (IREO).
Il nome deriva da DIeta e ANdrogeni, perché i precedenti studi DIANA, progettati e condotti presso l’INT, hanno dimostrato che riequilibrando la dieta è possibile anche modificare l’ambiente interno e ridurre, nel sangue, la concentrazione di certi fattori che, più di altri, favoriscono lo sviluppo dei tumori della mammella e ne ostacolano la guarigione.

E non solo: per aiutare i "pazienti" ad attivare e reimpostare le abitudini alimentari si sono attivati dei corsi di cucina per inventare ricette gustose e compatibili con gli ingredienti necessari per il nuovo modo di alimentarsi. Ce ne ha parlato il Dott. Salvatore Panico  Responsabile del Progetto DIANA a Napoli e la Dott.ssa Adele Traina, ricercatrice e  responsabile del progetto DIANA presso A.R.N.A.S Civico di Palermo  in occasione del Convegno "Alimentazione: conciliamo sapori e salute"promosso dalla Dott.ssa Celeste Condorelli per il progetto Mondo Donna, svoltosi alla Clinica Mediterranea di Napoli il 25 marzo. 

Presenti erano anche illustri relatori come la Dott.ssa Annamaria Colao,Ordinario di Endocrinologia all'Università di Napoli, Luisa Franzese, Direttore generale Urs Campania, , Antimo Caputo , AD Antimo Caputo, Elisabetta Cioffi, dell'Associazione nazionale cuochi moderati da Valeria Della Rocca, comunicatrice d'impresa.

Ma saranno buoni questi cibi così salutari? E' la domanda silenziosa che sento arrivare dai più golosi...Ho assaggiato personalmente dei dolcetti  durante l'iniziativa e devo confessare che sono deliziosissimi...
E al proposito ecco una ricetta  secondo il Progetto Diana 5:

Tortino di Alici e Scarole:
Ingredienti per 6 persone
100 gr alici
un cespo di scarola
50 ml olio di oliva
50 gr olive nere snocciolate
30 gr pinoli
30gr capperi dissalati
30gr gherigli di noci
30 gr uvetta
1 spicchio d'aglio
sale marino q.b.

Pulire la scarola  e lessarla in acqua poco salata.
Diliscare le alici e lavarle sotto l'acqua corrente
Far rosolare aglio, unire capperi, pinoli, noci e uvetta.
Unire la scarola scolata e cuocere per pochi minuti
Foderare  uno stampo da forno e aggiungere le alici e la scarola e passare in forno per 5 minuti
Buon appetito!

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