martedì 24 giugno 2014

UN PETALO AUSTRALIANO CON BRUNETTO L'ORSETTO

 Una fiaba estiva, care mamme per i vostri bambini....e con finale a sorpresa!Eccola:

C’era una volta Brunetto,un orsetto molto simpatico,tondino e golosetto.Un giorno,durante uno dei suoi soliti piacevoli sonnellini all’ombra di un grande platano,Brunetto  venne colpito in piena fronte da uno strano oggetto,identificato poi come il cosiddetto “boomerang” australiano.
 “ Oibò,cosa succede,cos’è questa cosa?” si chiese costernato e un po’ dolorante l’orsetto.
Ma mentre raccoglieva lo strano e pesante arnese che sembrava una  x a metà,arrivò con la velocità del fulmine mamma canguro con il suo cangurino nel marsupio.
 “Hoimemì,hoimemì,cosa facciamo adesso?Te l’avevo detto Ughetto di non giocare con il boomerang”- esclamò mamma canguro rivolta al suo piccolo “non si sa mai cosa può accadere ! Non è come quando tiri un sasso e poi  nascondi la mano,nessuno ti vede e puoi far finta di niente,quando lo lanci prima o poi ritorna sempre indietro, e devi stare ben attento quando lo ricevi  perchè  l’atterraggio può non essere sempre dei migliori……Succede un pò così anche nella vita,attenzione Ughetto a quel che tiri e come tiri!”
 “Boomerang,sassi…io non ci capisco più niente” affermò sconsolato Brunetto che intanto incominciava a sentirsi crescere un bel bernoccolino sulla testa .
 “ Mi scusi di quanto è successo signor orsetto; mi presento sono mamma canguro e questo è Ughetto il mio figlioletto un po’ distratto che ha tirato malamente il boomerang.Veniamo dall’Australia, la grande terra selvaggia e piena di misteri e di ricchezze. Siamo qui in vacanza con la famiglia,volevamo  conoscere  l’altra parte del mondo; ma il nostro viaggio è quasi concluso,fra qualche giorno torniamo a casa”
 “Posso venire con voi?” –chiese allora l’orsetto che aveva un animo curioso e un po’ avventuriero ed era un pò stanco della vita di sempre.
“Sarai il benvenuto e forse potrai scusarci per quel boomerang che ti è arrivato in testa!” rispose mamma canguro.
“Chissà forse era scritto nel mio destino che avrei fatto questo viaggio,non tutti i mali vengono per nuocere!”concluse Brunetto con una certa saggezza.
 Qualche giorno dopo si imbarcò sulla nave con la famiglia dei canguri e dopo un mese di navigazione finalmente arrivò in Australia.  Era una terra veramente da favola!
Lì conobbe i cugini koala,che sembravano piccoli orsi con il naso ricurvo,e poi i temibili coccodrilli,i canguri ballerini e degli strani uomini con il naso schiacciato e la pelle piena di strani disegni, che cacciavano gli animali colpendoli proprio con il boomerang,e ballavano la sera alla luce della luna.Erano gli aborigeni,i primi abitanti dell’Australia!

Per un po’ fece compagnia ai suoi nuovi  simpatici amici, poi decise di andare all’avventura da solo.Aveva sentito parlare di una montagna che tutti cercavano, piena di oro e di diamanti,ma fino ad allora nessuno era riuscito a scoprirla.
“Che sia solamente una leggenda per turisti?” si chiedeva spesso fra sé e sé l’orsetto,che tuttavia essendo ostinato e deciso continuava a cercarla senza sosta.
Finchè un giorno si posò vicino a lui una  grande e bellissima farfalla dalle ali color dell’oro,e Brunetto,che da sempre amava rincorrere  le farfalle,la seguì.Percorse intere vallate,attraversò torrenti e fiumi attirato dalla magica farfalla finchè arrivò ad un lago anch’esso tutto dorato,dove volavano migliaia di bellissime farfalle gialle!
 L’orsetto allora,un po’ stanco e molto accaldato,si tuffò nelle acque fresche e invitanti.Fu lì che si accorse di uno strano bagliore che proveniva da una piccola grotta sul fondo.       
Incuriosito vi entrò e la percorse tutta arrivando ad una piccola spiaggia ai piedi di una montagna tutta d’oro e di diamanti.
L’aveva trovata!
“Ecco perché nessuno l’aveva ancora vista”-pensò fra sé Brunetto” era sommersa nell’acqua profondissima del lago!”
 Risalì in superficie e,orsetto ingegnoso!,si  costruì un piccolo scalpello per poter scavare nella roccia e raccogliere il metallo prezioso.
 Dopo numerose immersioni aveva raccolto un bel mucchietto d’oro e diamanti.Ormai era ricco!
Ora basta,non essere troppo goloso”-sentì mormorare le farfalle,che erano le custodi della montagna incantata “sei stato fortunato,non chiedere di più alla stella che ti protegge e soprattutto non svelare mai questo segreto!”
 Brunetto capì che era meglio non insistere e tutto contento ripartì con il suo pesante e prezioso bottino……….
 Come finì la sua avventura?

Brunetto,con il ricavato dell’oro e diamanti,aprì un villaggio turistico per ricchi orsetti in una nota stazione balneare australiana e visse in vacanza per tutta la sua vita!

Brunetto,ormai ricco e senza pensieri,incontrò una dolce Koala dagli occhi a mandorla,fecero tanti piccolini in una grande fattoria piena di canguri,e vissero per sempre felici e contenti!

Brunetto,ormai ricco,ritornò nella sua terra dove aprì una catena di ristoranti famosi per i dolci al miele a forma di boomerang !!!


Scegli tu il finale che preferisci!!"

mercoledì 18 giugno 2014

UNA GIRANDOLA ROSSA PER UNA GIORNATA DI LUCE

Una fiaba per allontanare i mostri del nostro animo...quando abbiamo paura di qualche cosa pensiamo a Matteo e alla sua girandola... 
Leggiamo insieme:
“Come gira la girandola,come  gira la girandola” pensava tra sé e sé Matteo un bel bimbo dai capelli castano ramati;e dico  pensava perché Matteo non parlava ancora, aveva solo sei mesi!Ma pensava,pensava e rideva come rideva!
Rideva al sorriso della mamma,al sole al mattino,al vento che faceva girare i grossi petali colorati della girandola.Questa aveva un fascino particolare per Matteo:la guardava per ore quasi ipnotizzato.   
La mamma aveva allora riempito di girandole il grande terrazzo pieno di sole affacciato sul mare e il bambino amava osservare il turbinio dei loro colori che si fondeva con l’azzurro del cielo e delle onde…. 
Finchè un giorno gli sembrò di girare anche lui al vento, tutto il suo mondo diventò un arcobaleno di luce e per incanto si trovò trasportato fin su nelle nuvole ,aggrappato ad una enorme girandola rossa. 
“Ma come mai mi trovo quassù?” si chiedeva meravigliato…
Mentre voleggiava attraversando  mari e monti con le rondini e i gabbiani che gli facevano l’occhiolino e lo accompagnavano nel suo volo fatato,improvvisamente vide in lontananza un draghetto rosso che sputava fuoco e fiamme! 
“Bimbo,bimbo,hai visto passare il mio nemico mortale il Cavaliere Errante?”chiese il Draghetto,che si chiamava Fuochetto..
E Matteo che capiva ma non sapeva ancora parlare,prima lo guardò meravigliato,e poi gli fece un magnifico sorriso.
 “Hei bimbo,dico a te hai visto passare un grande cavaliere con il mantello nero e gli stivali più veloci del mondo?”insistette Fuochetto.
Questa volta Matteo,che lo trovava simpatico e un po’ buffo gli mandò un bacino e gli fece ciao,ciao con la manina.  
 Il Draghetto questa volta rimase un pò interdetto e quasi offeso chiese”Non ti faccio paura,io,che sono il terrore dei cieli e della terra intera?Insomma un po’ di rispetto per noi creature della guerra e del terrore!”disse con un gran vocione sputando fiamme e lapilli!…Ma in fondo in fondo sapeva che  era tutta una recita,non ci credeva tanto neanche lui.Infatti il bimbo,che nel suo candore e stupore,vedeva le cose nella loro vera essenza,continuava a sorridergli.
 “Se questa è la paura che incuto,temo che sia meglio andare in pensione!”si disse sconsolato il Draghetto.E a questo punto il bambino,vedendo la tristezza nei suoi occhi gli tese la mano e lo accarezzò.Nessuno lo aveva mai fatto!
Ovviamente ne fu intenerito,sotto la sua spessa corazza aveva anche lui un cuore!
Talvolta un piccolo gesto di affetto e gentilezza fa nascere un fiore nella roccia!
Decise quindi di rinunciare all’inseguimento del Cavaliere Errante e di tornare nella sua grotta in cima alla Montagna Infuocata a giocare a ramino con i draghetti suoi nipotini.
“Ciao,ciao”lo salutò  con la manina Matteo sorridendogli ancora……….
E fu con un sorriso che il bimbo si risvegliò dal suo lungo viaggio nella fantasia,circondato da girandole di tutti i colori che gli avevano sussurrato questa speciale ninna nanna,nel grande terrazzo innondato di sole.

Ciao Matteo,al prossimo sogno in compagnia della girandola rossa!"

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mercoledì 11 giugno 2014

GIARDINI SOGNI E MAGIA

Ecco una fiaba scritta per un'associazione di Pisa che scopriva le meraviglie dei giardini privati pisani...Buona lettura...
Era una sera d’inizio estate che sembrava quasi avvolgere con il suo calore l’intera città di Pisa,come un mantello invisibile. La luce dorata del tramonto scivolava lieve dall’alto di una antica torre di pietra e s’infilava un po’ birichina a illuminare con gli ultimi raggi un giardino profumato e segreto.Al suo interno,pieno di limoni, aranci e mimose si sentivano però delle voci che discutevano molto vivacemente.
 Eh,no,no questa volta non entreranno,non glielo permetteremo!”così diceva Martinello,lo spiritello-guardiano del quartiere San Martino.Mentre parlava  con foga i suoi verdi  baffoni si agitavano e gli occhietti vispi sembravano lanciare fulmini e saette!Era veramente arrabbiato.
“Calmati, calmati,non prendertela così,troveremo una soluzione”rispondevano gli altri cugini, spiritelli  dei giardini pisani,intorno a lui…
Ma cosa stava succedendo di così grave in quel piccolo angolo di paradiso? Negli ultimi anni i giardini più nascosti  della città erano stati  aperti a grandi e bambini e una folla colorata e un po’esuberante  aveva invaso quegli spazi freschi e profumati rimasti sconosciuti per molto tempo.Questo però aveva turbato la quiete degli spiritelli dei giardini,strani  tesserini piccoli piccoli e verdi  verdi, che li custodivano come fossero dei tesori preziosi.E questa volta avevano deciso di non fare entrare nessuno.Erano gelosi della loro pace e delle bellezze che avevano il compito di proteggere.
“Faremo lo sciopero di orti e giardini”continuò Martinello “Non entreranno,non ci invaderanno!”
Detto fatto!.Non appena i visitatori provarono e mettere piede nel primo bellissimo giardino le siepi si chiusero diventando un unico rovo appuntito, i fiori lanciarono piccoli proiettili di polline che fecero starnutire ogni persona e una miriade di apine dorate incominciarono a punzecchiare chiunque si avvicinava.   Persino i  gabbiani dell’Arno arrivarono in picchiata per spaventare i poveri visitatori.Insomma stava succedendo veramente il finimondo!!
Fu a questo punto che,come spesso succede nelle favole,arrivò in aiuto Vaniglina,la fatina delle cose dolci.”Uhm,come sempre devo intervenire  per calmare gli animi un po’ agitati”pensò guardandosi intorno.Per prima cosa bloccò il tempo con un tocco di bacchetta magica.Ogni cosa si fermò,niente si muoveva più.”E ora basterà che ognuno mangi un magico “confetto tenerezza”per tornare alla serenità”aggiunse agitando di nuovo la bacchetta fatata.Ed ecco arrivare dal cielo tanti bei confettini colorati che incominciarono a saltellare dappertutto infilandosi nelle bocche dei presenti,spiritelli compresi.E magia delle magie,il sorriso e l’allegria ritornarono all’improvviso.
Le siepi si riaprirono e grandi e bambini poterono finalmente entrare nel giardino incantato accolti dal profumo dei fiori e dal ronzio delle apine,ormai pacifiche.Tutto era tornato alla tranquillità.
“Fatina,fatina,non andare via.Quando ti rivedrò?”chiese allora una bimba paffuta che l’aveva vista mentre a poco a poco si allontanava nell’azzurro.
“Chissà,forse prima di quanto tu creda”rispose in un soffio Vaniglina mentre scompariva lasciando dietro  di sé un aroma delicato.E nell’ultima sera di giugno illuminata da mille stelle,nel piccolo teatro di un rigoglioso giardino, pieno di bimbi e di colori apparve all’improvviso un grande cesto colmo di palloncini bianchi e rossi.Era un regalo della fatina per la pace ritrovata.”Riempiteli dei vostri desideri e voleranno sempre più in alto” si sentì mormorare con dolcezza da Vaniglina.La notte si colorò così di sogni, profumi e di magia……………             

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