C’era
una volta un calamaretto di nome Marietto,che stanco di ondeggiare per i soliti
mari,decise di solcare gli oceani sconosciuti. Ma come fare? Era troppo piccolo
per affrontare un lungo viaggio!Doveva trovare un’altra soluzione!Decise
quindi di fare auto-stop,pardon,mare –stop con il prossimo delfino o
balenottero che gli fosse capitato a tiro.
Così
un giorno,mentre piroettava nelle acque al largo di Camogli,vide una giovane
balenottera che con piglio deciso si
dirigeva verso il largo,e le chiese se poteva farle compagnia nel suo
viaggio.
“Perché
no?”-rispose divertita Camilla,la balena che zampilla,“ aggrappati bene alle mie
pinne e ….si parte!”
Marietto
si divertì un mondo a navigare così rapidamente e in profondità, anzi ogni
tanto Camilla gli permetteva di adagiarsi sulla sua schiena facendosi lanciare in alto verso il cielo al
centro del suo zampillo.Qualche volta,addirittura,emergevano dall’acqua e
Marietto potè per la prima volta ammirare il mondo esterno .A dire il vero
scampò per miracolo anche ad un rapimento da parte di un gabbiano,che vide
stupito il calamaretto avvolto dal fresco spruzzo d’acqua
di Camilla e cercò di tramutarlo in un boccone prelibato.Fortunatamente mancò
la preda grazie ad una rapida immersione della balenottera che aveva intuito
tutto!
Durante
il viaggio verso i mari caldi dei Tropici fecero numerosi incontri: i simpatici
delfini che condivisero con loro un lungo percorso marino,le meduse ballerine,alcuni
squaletti un po’ affamati ma spaventati dalla mole del cetaceo e la piovra
misteriosa.
Ma
l’incontro più interessante fu quello
che fecero appena arrivati in una laguna calma e cristallina:una grande
tartaruga,vecchia di cent’anni e forse più, si avvicinò lentamente e con una
voce che arrivava dagli abissi chiedendo loro:
”Voi siete stranieri di questo
luogo,cosa vi ha portato fino a qui?”
“Il
caso e la curiosità”- risposero in coro i due pesci “navighiamo ormai da tempo
e volevamo riposarci in quest’angolo incantato”
“Avete
colto nel segno”-rispose la tartaruga guardandoli attentamente “questo posto è
veramente incantato e non solamente per la bellezza del paesaggio. Venite con
me e vi mostrerò il Paradiso dei pesci;io ne sono il guardiano e il solo a
potervi mostrare la strada”.
E
così superata la barriera corallina, a dire il vero un po’ a fatica visto la mole della
balenottera,si immersero nelle acque più profonde finchè
arrivarono in prossimità di una grande città sommersa in corallo blu:il Paradiso
dei pesci! Questo Paradiso era anche un po’ bizzarro. Una
moltitudine di pesci- angelo dalle grandi ali bianche azzurre giocava a
nascondino cantando “onda su onda”; mentre piccole seppie trasparenti scrivevano
indovinelli che le sirene avrebbero poi rivolto ai naviganti e piccoli granchi
ballavano fra loro il tango marinero.
“Quando
uno di noi termina il corso della sua vita non muore veramente, cambia solo
forma:c’è chi diventa fiore degli abissi,altri ancora si trasformano in bolle
azzurre e trasparenti che solcano la superficie del mare,i più fortunati si
tramutano in sirene dai lunghi capelli e dalla voce flautata,il mare rimane
comunque sempre la nostra casa”
“
Attenzione però a non finire in qualche padella insieme ad acciughe e
gamberetti” – continuò il guardiano –tartaruga guardando Marietto “o a non
essere arpionati durante una caccia alla balena” rivolgendosi a Camilla “ in
questo caso sarete persi per sempre e
non arriverete mai qua”.
“
Siete però così simpatici e pieni di vita che vi aiuterò facendovi seguire
sempre nel vostro cammino da un pesce
–angelo,non lo vedrete ma sarà sempre vicino a voi”.
E
i due simpaticoni ripresero dunque a navigare e fra tuffi e spruzzi ,sempre
seguiti dalla “presenza” che li proteggeva,raggiungendo infine il famoso mar
dei Sargassi.Lì Marietto scampò di nuovo ad un altro pericolo: mentre giocava a
ramino con un piccolo polpo locale seduto sul fondo marino, si accorse di un
uno strano luccichio che pensava essere quello di una lucciola marina.Ma non
appena si avvicinò al bagliore si accorse con terrore che erano gli occhi
gialli di una gigantesca murena,il temuto serpente dei mari!Fortunatamente il
pesce angelo accorse in aiuto,strappandolo alle sue fauci !
“Marietto,Marietto sei curioso e un po’troppo
fiducioso”-sentì sussurrare una voce amica “attenzione alle insidie nascoste e
ai trabocchetti del mare, e non scambiare lucciole per lanterne!”
Un
po’ stordito e alquanto intimorito il calamaretto incominciò a pensare che forse
i suoi mari non erano poi così male e
anche Camilla ammise di avere nostalgia dei suoi amici.
Detto
fatto decisero la rotta per il ritorno e ripresero la via per il mar Ligure.
Seguendo la scia di un transatlantico
arrivarono ben presto davanti alle coste conosciute.
E fu a questo punto che...:
SCEGLI TU IL FINALE CHE PIU’ TI PIACE!
·
…………..e
fu a questo punto che il pesce angelo
come in tutte le fiabe che si rispettano, tirò fuori la sua bacchetta magica
trasformando Marietto e Camilla in un principe e una principessa,che vissero
felici e contenti in un bellissimo palazzo di corallo blu nel Paradiso dei
pesci !
·
…………e
fu a questo punto che ormai prossimi al mar di Camogli i due amici furono
intrappolati in una gigantesca rete di pescatori e ahimè vennero così destinati
a finire in qualche frittura o in una
fabbrica di sapone!Poverini!!!
·
………………..e fu a questo punto che ormai di fronte alla città di Camogli i due
amici si guardarono in faccia,pardon nelle branchie, e senza neanche scambiare
una parola ripresero il largo per un altro viaggio e altre avventure! Chissà
forse li ritroveremo al Polo sud insieme ai pinguini!