lunedì 28 aprile 2014

UN PETALO DI SALUTE: GUARIRE E' UNA PROVA


Una piscina Olimpionica: un giovane uomo si tuffa e comincia a nuotare. Si sta allenando per la prossima gara, ci mette impegno e passione, il nuoto è molto importante per lui. Uno sport che non è solo movimento ma  che costituisce per lui una ragione di vita. Poi, un giorno un dolore lanciante alla spalla e di colpo un tuffo nel buio. Niente nuoto, braccia e spalla sono troppo doloranti, non riesce a muoverle.
"Nell'acqua mi sembra di rinascere ogni volta " mi confessò  durante la prima visita.
Gli occhi erano pieni di lacrime quando mi parlava. Un medico deve mantenere un giusto distacco emotivo per poter curare meglio il proprio paziente. Per scegliere la via terapeutica con obiettività. Ma non potei fare a meno di sentire una leggera stretta al cuore e collegarmi empaticamente con il giovane paziente.
" Non si preoccupi, guarirà, segua le mie indicazioni con attenzione nonché il riposo ...".L'avrebbe fatto?
Avrebbe seguito la cura per tutto il tempo necessario? Alcuni pazienti gettano la spugna presto, al primo miglioramento non  seguono più il trattamento e dopo qualche tempo ritornano al punto di prima. Devono ripartire di nuovo da zero, perdono inutilmente energia e fiducia. Ci vuole impegno e spirito di sacrificio anche per guarire. E' una prova, un pò come una gara sportiva. Per questo pensai che il ragazzo ce l'avrebbe fatta. Aveva carattere, tempra e costanza. Infatti dopo qualche mese poté ritornare a nuotare.
" Mi sembra di rivivere, dottore. Grazie."
Doveva ringraziare anche se stesso.
Prendersi cura 
SALUTE IN SPALLA
della propria persona è un passo importante nel percorso di una vita armoniosa.
Impariamo a  a prenderci cura di noi stessi e degli altri, con amore.

A cura di : Dott.Luigi Grosso

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UN PETALO DI SALUTE

giovedì 24 aprile 2014

UN PETALO DI STORIA PER CREDERE IN UN SOGNO

Un petalo di storia per chi crede nei propri sogni e per chi non smette mai di volare sul tappeto della fantasia..
C’era una volta una paperina,tutta bianca,morbidina, e molto curiosa di nome Guendalina.Aveva un’amica,una bella bimba bionda che si chiamava Paoletta, che andava a trovarla tutti i giorni al laghetto di cristallo verde dove viveva. 
“Guendalina,Guendalina,vieni c’è Paoletta” gridavano in coro le altre paperine quando vedevano arrivare la bambina.E giocavano poi tutte insieme,tuffandosi e spruzzandosi con l’acqua fresca mentre i cigni lunghi lunghi e maestosi danzavano sulle piccole onde al suono dell’allegro ritornello “Onda su Onda” fischiettato dalle ranocchie canterine!
Una mattina Guendalina arrivò tutta trafelata :” Ho vinto un milione di piume,ho vinto un milione di piume” gridava contenta sventolando un bigliettone,”Ho vinto un milione di piume al Premio del Becco Fino!!”.
 “Un milione di piume?” si chiedevano le sue amiche del laghetto…
“Il Premio del Becco Fino? Ma che cosa è,non ne ho mai sentito parlare….”mormorava Paoletta
“Ma come, non sai niente di questo famoso Premio? Viene scelta la storiella più bella e divertente, e quest’anno pare proprio che quella la premiata sia stata quella di Guendalina;d’altra parte sai bene quanto lei ami raccontare e inventare barzellette divertenti e spiritose!” Era infatti famosa per gli scherzi e le battute salaci che rallegravano lo spirito di tutti gli abitanti del laghetto di cristallo.
 “ E cosa farai ora con tutte queste piume?” le chiesero le paperine
“Mille cuscini,cento materassi e piumoni caldi per l’inverno?”scherzò Guendalina.
“Forse ho un’idea migliore….”esclamò poi tutta pensosa “ Potremmo tessere fra di loro tutte le piume e preparare un tappeto magico,morbido e leggero,proprio come una piuma,che volando condurrà me e la mia cara amica Paoletta dovunque noi vogliamo….Gireremo il mondo,solcheremo mari,fiumi e lambiremo le vette delle montagne più alte!Che emozione!” così già sognava la simpatica paperina.
 Detto fatto le due amiche iniziarono la loro opera e dopo giorni e giorni di faticoso lavoro di tessitura,ecco voilà un bellissimo tappeto bianco leggero e soffice come una nuvola di primavera apparve agli occhi di tutti.
 “Che bello,ma volerà?” mormoravano tutti fra di loro…
“Certo che volerà” rispondeva decisa Guendalina. E con Paoletta,munite di apposito berrettino da aviatore salirono sul tappeto,si sedettero comodamente e insieme,chiudendo gli occhi per l'emozione esclamarono "uno,due oplà si vola
 Ma non accadde proprio niente,il tappeto rimase inchiodato per terra.
Continuarono per tutto il giorno i loro tentativi di volo senza nessuna fortuna.Erano proprio scoraggiate e demoralizzate!!
 Ma verso sera,quando ormai pensavano di trasformare il lungo tappeto in mille scarpine per l’inverno,apparve loro la fatina del lago.
 “Bimbe care,bimbe mie,vi accorgete adesso di come sia difficile trasformare un sogno in realtà!
“ disse la fatina sorridendo “e non sempre si trova la bacchetta magica.”continuò mentre indicava la propria che splendeva scintillante nella notte.
 “Una bacchetta magica,quella è veramente una bacchetta magica? Puoi quindi fare tutto quello che vuoi?”esclamarono con meraviglia le due amichette.
“Non è proprio così”rispose la fatina del lago”la bacchetta magica può aiutare solo i veri desideri,solo le forti intenzioni; i capricci di un momento o i sogni di una notte non potranno mai essere realizzati!”
“Volete provare?Vedremo quello che volete veramente; forza concentratevi sulle vostre aspirazioni
chiudete gli occhi e al mio oplà riapriteli”
“Uno,due,tre,oplà….”
Cosa successe allora?Provate ad indovinare…….
Il tappeto di piume si sollevò veramente e partì dolcemente per una meta sconosciuta,ma ,nella vita e nelle favole c’è sempre un ma,sul tappeto c’era solo Guendalina!
Paoletta era rimasta a terra: non voleva realmente lasciare la sua casa,i genitori,i fratellini,tutti gli amici;d’altra parte aveva solo otto anni! Ma chissà,fra qualche anno anche lei potrebbe partire sul magico tappeto….
Nel frattempo attenderà la buffa e coraggiosa paperetta Guendalina che prima o poi tornerà dal suo viaggio e chissà quante storielle avrà da raccontare!!!

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mercoledì 23 aprile 2014

NASCE UN PETALO DI SALUTE

Nasce un petalo di salute...ma di quale tinta siamo quando ci sentiamo bene? Ognuno ha il suo colore preferito...Nei prossimi giorni una storia che ha per protagonista la nostra salute raccontata attraverso gli occhi  e l'esperienza di Luigi Grosso, medico e chirurgo della spalla, ma anche appassionato di storia, filosofia, psicologia...Quando siamo dal medico sveliamo una parte di noi spesso nascosta, emergono paure reali e timori ancestrali. Siamo spesso più veri, ci sfogliamo dai filtri come petali di un fiore e  l'anima si apre...Talvolta...
Che ne pensate? Di che colore è il vostro petalo di salute? Il mio ha le sfumature  verde   bosco.......

martedì 22 aprile 2014

LA MAGIA DEL PRIMO VIAGGIO INSIEME FRA MAMMA E BAMBINO

MAGIA DELLA MAMMA
 Immaginiamo di essere immersi in una bolla liquida e trasparente, un posto caldo e confortante. Intorno una luce ovattata e una musica lieve,  un fruscio che ci accarezza e ci culla.
Suoni e parole arrivano attutiti, danzano come ballerine sulla punta.Una voce in particolare, che ha il tono di una melodia carica di amore,ci trasmette energia e pace. Emozioni che ci accompagnano in un viaggio lungo, in cui però non ci sentiamo mai soli. Ogni tanto la "bolla" sta ferma, spesso si muove,ma non abbiamo paura. La voce ci rassicura, sempre.
Dove ci troviamo? Siamo forse in un mondo magico? Quasi... La risposta è semplice e antica:siamo nell'utero di una mamma.  La gravidanza  e la nascita sono un meraviglioso incantesimo che  non può non stupirci  e commuoverci.Un miracolo che si rinnova. Facciamo ancora un piccolo sforzo d'immaginazione per proseguire nel percorso del bambino in attesa di nascere, ora arriviamo al momento più difficile.Il parto.
Usciamo dal caldo nido d'acqua e siamo catapultati d'improvviso nel rumore. Mani che ci prendano, luce violenta, freddo, talvolta, troppo spesso, una lama in una sala operatoria che ci apre la via e ci strappa dal nido.Per forza nasciamo con un pianto disperato! Meno male che abbiamo il seno della mamma, riconosciamo quella voce che ci ha cullato per tanto tempo e ci aggrappiamo al nostro unico sostegno, alla nostra unica certezza.
Alcune volte, quando siamo fortunati, scivoliamo dalla nostra casa d'acqua ed entriamo nel nuovo mondo nuotando. Proprio così nuotando..Con dolcezza, il parto nell'acqua ci accompagna senza sforzo nel primo germoglio di vita attraverso la leggera fluidità dell'elemento a noi conosciuto in tutti quei nove mesi, l'acqua.
Perchè questo tuffo nella gravidanza e nel parto visto dal punto di vita del bambino?Il parto è il primo gradino nella scala dell'esistenza. Forse è utile rivivere il profumo e il colore di emozioni che abbiamo dimenticato. Per una maternità consapevole e matura nelle scelte che vengono fatte in questo particolare momento.
Raccogliamo questo messaggio indirizzato alle donne e che è stato particolarmente sottolineato  durante l'iniziativa di Mondo Donna  "Maternità salutare: Parto spontaneo e prevenzione della depressione"promosso da   Celeste Condorelli A.D. della Clinica Mediterranea di Napoli.
L'augurio è che vi sia sempre una scelta consapevole sul tipo di parto che privilegi la naturalezza nella maternità in una condivisione partecipata con i medici e le strutture di  cura  per una donna informata e attenta  alla salute propria e a quella del figlio. Una mamma che non dimentica la magia del primo viaggio insieme al suo bambino.

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lunedì 14 aprile 2014

UN PETALO CREATIVO:UNA RICETTA DAL MONDO DEI BAMBINI

Oggi un petalo coloratissimo con una ricetta dal mondo dei bambini. Eccola...Pensiero creativo e trasparenza di giudizio per gustare al meglio il nostro universo quotidiano. Ma sintonizzarsi con i più piccoli significa anche e soprattutto recuperare quella parte del sé bambino che abbiamo nascosto e trascurato per molto tempo. Dopo l’adolescenza spesso “archiviamo”le emozioni e  le suggestioni che hanno colorato la nostra infanzia.
Quasi con vergogna, con timidezza, anche con presunzione chiudiamo la porta dell’arcobaleno che ha dato spesso luce ai nostri pensieri.E’ difficile poi riaprire quella porta, non perché ne abbiamo perso la chiave, ma perché abbiamo dimenticato di averla. Eppure recuperare quel serbatoio di entusiasmo e creatività potrebbe essere un’utile spinta per nuove idee. Ne abbiamo bisogno. Per vivere meglio, per produrre innovazione. Cosa augurarci allora per questo nuovo anno in corso?
Guardare il mondo da un punto di vista diverso, scavare nell’universo di colori che abbiamo sepolto e portare alla luce il fantastico e la magia d’emozioni che vivono ancora in un piccolo angolo dentro di noi. Imparare ad ascoltare. Imparare a narrare per comunicare in profondità e con semplicità. Se vogliamo far capire le nostre opinioni  e farle accettare dobbiamo trovare un terreno in cui la comprensione germogli.
 Once upon a time... c'era una volta...Chi di noi non si ricorda quei momenti in cui la voce dei nostri genitori ci cullava raccontando delle storie che ci trasportavano in un pianeta sconosciuto e incantato? La fiaba fa parte di un immaginario collettivo conosciuto in tutti i paesi e legato a valori positivi della tradizione culturale comune. Può divertire, stupire, far sognare. Unisce i più piccini ai grandi attraverso un percorso  che non è solo “narrazione” ma anche partecipazione emotiva. Il racconto raggiunge quindi non solo i bambini ma anche gli adulti e consente di veicolare informazioni e sensibilizzare attivando un canale preferenziale, il messaggio arriva stimolando il coinvolgimento empatico. Tanto è vero che lo  “story telling” è diventato ormai anche un strumento di comunicazione d’impresa, utilizzato dalle aziende per sintonizzarsi  con i propri interlocutori aprendo un dialogo più partecipativo e costruttivo. Dal privato al produttivo quindi ma con un unico fil rouge: aprirsi al bambino che c’è in noi.  

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giovedì 10 aprile 2014

EMOZIONI DI MAMMA E BAMBINI: NASCERO' CON UNA VOGLIA DI FRAGOLA?

Il primo incontro con il nostro bambino non è sempre dei migliori: senso di nausea,spossatezza,seno dolente, il corpo che si modifica, qualche macchiolina bruna sulla pelle. I sintomi della gravidanza sono un pò fastidiosi.Ma c'è anche una nuova energia che per nove mesi ci fa sentire una regina.Entusiasmo per la nuova vita e senso di responsabilità che può opprimerci. Contraddizioni in diverse sfumature.
Tante le voci di mamma, tante le emozioni che riscaldano e colorano un periodo così importante. Qualcuno ci parla anche, con il suo bambino.Magari dopo aver sentito il suo piedino muoversi.
Capita anche che il bimbo risponda:" Non nascerò mica con una voglia di fragola sulla fronte? Ciao sono io, dentro alla tua pancia!
"Ops....quante fragole avrò mangiato..Sogno o son desta ?" potrebbe chiedersi la mamma.
Immaginiamo come poterebbe continuare la conversazione:" E se nascessi con una voglia di fragola? Basta mamma, ne mangi troppe" il bimbo riprende a parlare.
"Chiunque tu sia, è uno scherzo di cattivo gusto" continua allora Lei, allarmata.
"Ma sono io  tuo bambino, non mi vedi perchè sono dentro la tua pancia"riprende la vocina
"I bambini dentro la pancia non parlano"
Questo è quello che pensate voi,il fatto è che siamo un po’ spaventati da quello che succede all’esterno, preferiamo starcene nella nostra quiete, nel marsupio delle nostre mamme!”.
"E tu allora?" era più tranquilla, forse sognava, ma almeno era un bel sogno.
“Io voglio accompagnarti in questo viaggio,sarò la tua voce amica, ,prima o poi mi rifarò vivo”
Per un po’ però non si fece sentire, anche se tirava certi calcetti. Intanto la pancia aumentava. Ormai la gravidanza era al termine,e la mamma incominciava a fare lunghe passeggiate nel parco, per fare un pò di moto e tenersi in esercizio.
Finchè un giorno, dopo acquazzone, mentre camminava in una radura piena di luce lo udì ancora. Nel cielo si disegnava  un gigantesco arcobaleno, era bellissimo.
"Che bel quadro, chi è il pittore?"
Sono mille goccioline d’acqua  che giocando con la luce del sole colorano il cielo” risponde Lei
"Esprimono tutta la gioia della natura che rinasce dopo la tempesta”.
“E questo profumo che riempi l’aria cos’è?”ancora Lui
“E’ l’erba bagnata, sono i fiori di primavera, le fragoline del bosco……”
Ma è possibile che sia tutto bello e tranquillo? Non c’è, che ne so,un grosso lupo cattivo che digrigna i denti,una casa incantata con la strega cattiva,un castello magico  con l’orco che mangia i piccini?
Ma che favola è questa in cui sono capitato!”  la vocina bisbigliava con stupore.
“Mi spiace deluderti, anche qui ci sono pericoli e problemi, ma c’è anche tanta bellezza, tanto amore, tanta gioia; tesoro mio, sei capitato nella favola  della vita!”Fu l’ultima conversazione.Il giorno del parto era ormai vicino.Ma il bambino che da lì a poco nacque aveva incominciato a vedere il mondo con gli occhi e le emozioni della mamma e la sua vita si era aperta già con un sorriso.
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martedì 8 aprile 2014

UN PETALO PER IL BUON UMORE : LA RICETTA? DOLCEZZA, SORRISO E FANTASIA


L?ARCOBALENO E? DENTRO DI NOI
C'è una ricetta per il buon umore? Perchè non imparare a volgere lo sguardo verso il lato positivo delle situazioni, pur mantenendo l'attenzione anche verso le zone d'ombra? E' solo questione di scelta.
Come diceva Agata in "Nodi e misteri "? "Un pizzico di dolcezza, un sorriso e una dose di fantasia, tutti i mali portano via..."Era la sua ricetta personale per mantenere il clima interiore di una tonalità calda e dorata, pillole di buonumore come antidoto alla malinconia. Troppo ingenuo, un pò infantile, solo un'illusione?
I suoi occhi erano acuti e la sua mente lucida  e pronta nell'analisi della realtà, delle sue asprezze e nel giudizio degli avvenimenti. Questo era solo un'espediente, scelto con chiarezza e deliberatamente per affrontare ogni giornata con luminosità ed entusiasmo. Per assaporare tutti i gusti che la vita offre.
"Un pizzico di dolcezza, un sorriso e una dose di fantasia, tutti i mali portano via..."ripetè fra sè .
Lo ripetè due volte come fosse una filastrocca, sentendosi riportare indietro nel tempo.Era ridiventata piccina, percependo per un attimo la gioia fatta di niente, di piccole cose, di particolari quasi invisibili agli adulti racchiusi in quel mondo trasparente e colorato. Un'emozione semplice ma intensa, onde fresche di poesia. Ecco qual'era l'ingrediente indispensabile per la buona riuscita della sua speciale ricetta: la capacità di immergersi nei ricordi, nelle sensazioni e nella particolare sensibilità d'immaginazione dell'infanzia per recuperare slancio vitale, energia e soprattutto la volontà di stupirsi ancora....."

Forse questa è la ricetta....recuperare l'arcobaleno del nostro sè bambino..Ci proviamo?

giovedì 3 aprile 2014

UN PETALO NEL DESERTO .IL SILENZIO PER RISCOPRIRE I NOSTRI SOGNI

Oggi un petalo che vola sulla sabbia soffice e  trasporta i nostri desideri più nascosti.
FIORI NEL DESERTO
Nel deserto le dune si muovono al pari delle onde, la sabbia finissima scivola addosso come acqua, questa distesa immensa mette in contatto diretto con la propria anima, con le emozioni più nascoste, più profonde, non si può più sfuggire allo specchio di noi stessi; l'atmosfera rovente del deserto non crea soltanto miraggi per viandanti sprovveduti ma alimenta i nostri sogni;il silenzio e il senso d'infinito che ci circondano fanno lievitare la fantasia, l'intuizione, quel filo invisibile di aspirazioni mai ascoltate, di desideri inespressi che spesso ci avvolgono senza trovare via d'uscita e così facendo spengono l'entusiasmo, la vitalità della nostra esistenza...(.da " Nodi e misteri"-Chiara Patarino).
Spesso il silenzio ci permette di ricaricare le batterie,siamo frastornati dal rumore, traffico, radio, tv, un inquinamento acustico che non può  che rimbombare nei nostri pensieri e distoglierli dalla via di luce. Un consiglio, una riflessione... Penso sia importante trovare il nostro giardino segreto,un angolo dell'anima in cui, in silenzio, riusciamo ad ascoltare la voce dei nostri sogni .

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martedì 1 aprile 2014

CIELO, MARE E PROFUMO DI AGRUMI A SORRENTO

PANORAMA DA VILLA MONICA
Cielo, mare e profumo di agrumi che colorano la giornata con un'energia frizzantina.Ci troviamo sulla collina di Sorrento in una domenica di sole e in un momento di relax sorseggiamo un caffè con le tre C come si dice a Napoli, gustando sfogliatella calda e panorama. Siamo a Villa Monica , un B&B sorrentino pieno d'incanto, di magia e di allegria.L'incanto è donato dalla vista mozzafiato del golfo incorniciato da alberi da frutto che regalano il loro aroma avvolgente.Con il Vesuvio in lontananza che fa capolino  L'atmosfera romantica e riservata ci fa rivivere la magia d'altri tempi,lo scorrere del tempo in un mondo antico pieno di pace.E la simpatia è data dall'accoglienza di Pasquale che unisce la sua dote naturale di calore partenopeo  con l'attenzione e la cura per gli ospiti, di cui molti sono gli stranieri. 
"Pensate che una volta un texano ha gradito così tanto il suo soggiorno qui che  al mattino l'ho trovato falciare l'erba del prato" ci racconta.
"E che dire del turista spagnolo che si è rinchiuso per giorni a scrivere? Mi diceva  che qui aveva trovato l'ispirazione.Poi mi ha mandato una copia del suo libro con una dedica particolare". Aggiunge.
Lo capisco, c'è veramente l'atmosfera giusta per scrivere, per creare. Calma, bellezza, natura. Ingredienti che consentono di scavare nello scrigno interiore dove la fantasia si nasconde...Chissà forse il prossimo libro verrà partorito in questo angolo di paradiso....    

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