Oggi una fiaba al sapore di mare per chi ama donare e condividere come una canzone al chiaro di luna.
E' la prima fiaba che ho scritto anni fa...
E' la prima fiaba che ho scritto anni fa...
"Alice un giorno si alzò e decise improvvisamente di
tingersi i capelli, che erano di un morbido color castagna,di giallo.Giallo
come il sole,come la mimosa,i girasoli e la papaia.Voleva essere succosa come un frutto, profumata come un fiore,piena di calore e d’energia come il
sole.Voleva volare sulla quotidianità con le ali di una farfalla appena uscita
dalla crisalide,stretta ma rassicurante.Voleva percorrere l’oceano della vita
con il guizzo e l’entusiasmo del delfino.Voleva……
In realtà si vestì e pettinò come tutti i giorni e stava
avviandosi verso la porta per uscire quando
vide Osvaldo,il canarino di casa, dondolare a testa in giù.
“Cosa fai così,cosa succede?”gli domandò Alice.
“Non mi sono trasformato in pipistrello – rispose
Osvaldo, che aveva il dono della parola-“ ma così osservo meglio i pellicani
scendere in picchiata sull’acqua per catturare il pesce.Vedo le cose dal loro
verso migliore……
Alice abitava infatti in una casa in riva al mare,piena
di luce e brezza marina e dal terrazzo si potevano vedere i pesci giocare tra
di loro a nascondino.Durante il giorno raccoglieva conchiglie e cavallucci
marini che pitturava e vendeva ai turisti e regalava ai bambini;al tramonto
insegnava a ballare ai delfini.
Infatti al calar del sole la giovane donna amava cantare
e ballare finchè un giorno si accorse che alcuni delfini,attirati dalla sua
voce melodiosa,sembravano ascoltarla.Incominciò allora a fare piroette per
attirare ancora di più la loro attenzione,e si accorse che questa volta i
delfini incominciavano ad imitarne le mosse.
Incominciò così un appuntamento giornaliero che
incominciava al tramonto e finiva al calare della notte,quando la luna era alta
nel cielo;i delfini si avvicinavano sempre di più a terra per veder Alice
danzare e ballare loro stessi.
Osvaldo,il canarino spesso si univa a loro e disegnava nel cielo dei cerchi
argentati:i delfini vi saltavano dentro con entusiasmo ed energia.
Un giorno arrivò da lontano un pescatore di perle pieno
di ricordi e di saggezza,con il viso solcato dagli anni vissuti in mare. Si
sedette sulla sabbia e incominciò a suonare una lenta melodia con uno strano
strumento di madreperla,che aveva trovato sulla spiaggia in uno dei suoi lunghi
viaggi nell’oceano.Il suono era intenso e vibrante e ben presto una piccola
folla di abitanti marini si radunò intorno al vecchio. Cavallucci azzurr,i
,pescipalla gialli e neri,polipetti guizzanti e persino piccole meduse
trasparenti incominciarono a giocare a girotondo al suono della musica. Poco dopo arrivarono i delfini che si unirono
a loro con la consueta allegria.
E Alice ed Osvaldo?Ignari di tutto erano in casa a
giocare a rubamazzetto: vinceva Osvaldo, tre ad uno, e già di pregustava il
buon pranzetto, premio della sua vincita, quando una folata di vento spalancò
la grande porta finestra che si apriva sul mare, e improvvisamente si accorsero
della festa musicale che si stava svolgendo poco più in là.
“Presto,presto Osvaldo andiamo a vedere cosa
succede,uniamoci ai nostri amici ”disse Alice
“Sei sicura che non sia una festa per soli pesci?”
rispose Osvaldo che, preoccupato per le sue piume, non voleva essere costretto
a buttarsi nel mare per un valzer all’acqua salata.
“Ma no, ma no io canterò per loro e tu mi accompagnerai
con il tuo cinguettio”
E così fecero, e per tutto il giorno e la notte si sentì
la voce di Alice esprimere tutta la sua gioia di vivere e l’amore per il mare.
“Grazie per avere allietato la mia musica e la mia
giornata”disse il vecchio marinaio alla fanciulla.
“Ti regalo questa preziosa
perla azzurra,trovata nei fondali del mar dei Caraibi,mi ha sempre portato
fortuna e aiutato a trovare il mio cammino nella vita,te ne faccio dono per la
tua generosità di spirito e il tuo calore e spero che sia sempre di aiuto anche
per te”.E il vecchio partì…...
Alice,un po’ commossa mise la perla in una piccola
conchiglia bianca che portava sempre al collo e riprese la sua vita di
sempre,ma al tramonto ogni sera, quando ballava con i delfini aggiungeva una
canzone per il vecchio marinaio e gliela inviava attraverso il sussurrare delle
onde."
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