lunedì 14 novembre 2016

UN GERMOGLIO NEL CUORE PUO' DIVENTARE UN FIORE :LA FIABA DI FAGIOLINO CONTINUA

Gli anni erano passati e Fagiolino, uscito dalla pancia della mamma, era ormai cresciuto. Si era trasformato in un bimbo vivace, affettuoso e pieno di curiosità. Aveva appena sette anni ma era già affascinato dalle tante  domande che affollavano il suo universo  ogni giorno.  
 Questo era il suo motto  “ Non dar nulla per scontato,il mondo è grande e va esplorato”.
Leggeva tantissimo ed era appassionato delle fiabe del passato, le trovava più carezzevoli e gustose. Era diventato grande a pane e Cappuccetto rosso! Inutile dire che era un fan della “Fata Turchina” e se non fosse stato troppo piccolo per farlo, avrebbe già aperto un gruppo per lei su Facebook! Quante volte aveva letto Pinocchio e l’aveva ammirata così dolce  e gentile, sempre pronta a dare un aiuto.
Ma non esistevano più persone così? Era solo una fiaba?
Guardandosi intorno poteva vedere gli adulti , e anche qualche bambino, sempre arrabbiati e scorbutici come se mangiassero in continuazione limoni acerbi e senza zucchero! Bisognava trovare un antidoto all’asprezza prima che il mondo perdesse tutto il suo miele! Che fare? Far addormentare tutti in una stanza al sapor di panna e cioccolato? 
Forse durante la notte tutta quella dolcezza si sarebbe riversata nel cuore dei dormienti con un effetto “tenerezza” al mattino!
“Fata Turchina aiutaci tu”la chiamò un giorno con il pensiero Fagiolino
Si concentrò e la gattina Pallina, sorniona e batuffolosa, si accoccolò vicino a lui facendo le fusa.Questa volta non le tirò la coda come faceva sempre. Anche lui doveva fare un piccolo sforzo, essere più gentile e comprensivo, questo lo aveva capito.
 “Un germoglio nel cuore diventa un fiore” sentì sussurrare nell’aria profumata di vaniglia. C’era qualcuno accanto a lui o aveva solamente sognato?
Il giorno dopo portò a scuola due bei mazzi di fiori di campo. Li aveva raccolti in giardino. Uno era per la maestra che lo ringraziò con un sorriso.
Ne aveva anche per per i compagni a cui donò un fiore per ciascuno. Qualcuno ridacchiò, volò qualche battutina, una bimba se lo mise fra i capelli  ma il gesto era piaciuto. Tanto più che era arrivato inaspettatamente. Non era il compleanno di nessuno, nessuna ricorrenza da festeggiare. E tantomeno aveva chiesto qualche cosa in cambio. Caramelle, figurine o un giro di gioco sulla playstation. Era stato solo un pensiero gentile.
Francesca, la sua amica e compagna di banco gli scoccò un bacio sulla guancia. Fagiolino arrossì, l’aveva fatto davanti a tutti! Ma il suo cuore sorrise.
“ Non dar nulla per scontato, sii grato a chi a suo modo ha dato” poteva essere il suo nuovo motto.
L’aria profumava di nuovo di vaniglia e cioccolato. Che fosse passata da lì la Fata Turchina? Forse è proprio lei  la fata che ci aiuta a far germogliare nel cuore il fiore della gentilezza e dell’amore. Non bisogna farla volar via.

Hei bimbo,dico a te , l’hai poi incontrata la tua Fata Turchina?

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