lunedì 12 maggio 2014

UN PETALO AL SAPORE DI MARE...


Oggi una fiaba al sapore di mare per chi ama donare e condividere come una canzone al chiaro di luna.
E' la prima fiaba che ho scritto anni fa...   
"Alice un giorno si alzò e decise improvvisamente di tingersi i capelli, che erano di un morbido color castagna,di giallo.Giallo come il sole,come la mimosa,i girasoli e la papaia.Voleva essere  succosa come un frutto, profumata come  un fiore,piena di calore e d’energia come il sole.Voleva volare sulla quotidianità con le ali di una farfalla appena uscita dalla crisalide,stretta ma rassicurante.Voleva percorrere l’oceano della vita con il guizzo e l’entusiasmo del delfino.Voleva……
In realtà si vestì e pettinò come tutti i giorni e stava avviandosi verso la porta per uscire quando  vide Osvaldo,il canarino di casa, dondolare a testa in giù.
“Cosa fai così,cosa succede?”gli domandò Alice.   
“Non mi sono trasformato in pipistrello – rispose Osvaldo, che aveva il dono della parola-“ ma così osservo meglio i pellicani scendere in picchiata sull’acqua per catturare il pesce.Vedo le cose dal loro verso migliore……
Alice abitava infatti in una casa in riva al mare,piena di luce e brezza marina e dal terrazzo si potevano vedere i pesci giocare tra di loro a nascondino.Durante il giorno raccoglieva conchiglie e cavallucci marini che pitturava e vendeva ai turisti e regalava ai bambini;al tramonto insegnava a ballare ai delfini.
Infatti al calar del sole la giovane donna amava cantare e ballare finchè un giorno si accorse che alcuni delfini,attirati dalla sua voce melodiosa,sembravano ascoltarla.Incominciò allora a fare piroette per attirare ancora di più la loro attenzione,e si accorse che questa volta i delfini incominciavano ad imitarne le mosse.
Incominciò così un appuntamento giornaliero che incominciava al tramonto e finiva al calare della notte,quando la luna era alta nel cielo;i delfini si avvicinavano sempre di più a terra per veder Alice danzare e ballare loro stessi.
Osvaldo,il canarino spesso si  univa a loro e disegnava nel cielo dei cerchi argentati:i delfini vi saltavano dentro con entusiasmo ed energia.
 Un giorno arrivò da lontano un pescatore di perle pieno di ricordi e di saggezza,con il viso solcato dagli anni vissuti in mare. Si sedette sulla sabbia e incominciò a suonare una lenta melodia con uno strano strumento di madreperla,che aveva trovato sulla spiaggia in uno dei suoi lunghi viaggi nell’oceano.Il suono era intenso e vibrante e ben presto una piccola folla di abitanti marini si radunò intorno al vecchio. Cavallucci azzurr,i ,pescipalla gialli e neri,polipetti guizzanti e persino piccole meduse trasparenti incominciarono a giocare a girotondo al suono della musica.  Poco dopo arrivarono i delfini che si unirono a loro con la consueta allegria.
E Alice ed Osvaldo?Ignari di tutto erano in casa a giocare a rubamazzetto: vinceva Osvaldo, tre ad uno, e già di pregustava il buon pranzetto, premio della sua vincita, quando una folata di vento spalancò la grande porta finestra che si apriva sul mare, e improvvisamente si accorsero della festa musicale che si stava svolgendo poco più in là.
“Presto,presto Osvaldo andiamo a vedere cosa succede,uniamoci ai nostri amici ”disse Alice
“Sei sicura che non sia una festa per soli pesci?” rispose Osvaldo che, preoccupato per le sue piume, non voleva essere costretto a buttarsi nel mare per un valzer all’acqua salata.
“Ma no, ma no io canterò per loro e tu mi accompagnerai con il tuo cinguettio”
E così fecero, e per tutto il giorno e la notte si sentì la voce di Alice esprimere tutta la sua gioia di vivere e l’amore per il mare.
“Grazie per avere allietato la mia musica e la mia giornata”disse il vecchio marinaio alla fanciulla.
“Ti regalo questa preziosa perla azzurra,trovata nei fondali del mar dei Caraibi,mi ha sempre portato fortuna e aiutato a trovare il mio cammino nella vita,te ne faccio dono per la tua generosità di spirito e il tuo calore e spero che sia sempre di aiuto anche per te”.E il vecchio partì…...
Alice,un po’ commossa mise la perla in una piccola conchiglia bianca che portava sempre al collo e riprese la sua vita di sempre,ma al tramonto ogni sera, quando ballava con i delfini aggiungeva una canzone per il vecchio marinaio e gliela inviava attraverso il sussurrare delle onde."

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giovedì 8 maggio 2014

UN PETALO DI SALUTE E DI GENTILEZZA

Oggi un petalo di salute colorato di verde come la speranza.
Una storia che ci insegna come anche nei momenti più bui e disperati non bisogna smettere di  credere nella buona sorte.
Ecco i protagonisti della nostra storia: un bambino di sette anni che, cadendo, si rompe il braccio, piange, è disperato, il dolore gli sembra insopportabile.
Un padre preoccupato che lo porta al pronto soccorso del  piccolo paese dove si trova in vacanza, un medico che si trova ad affrontare in emergenza un problema delicato.
La frattura del bambino è biossea, è difficile trattarla adeguatamente per un piccolo ospedale, è necessario un intervento chirurgico
.L'ansia del padre cresce, non riesce a sopportare il pianto del bambino.
Fortunatamente il medico di guardia è ortopedico e riesce a "raddrizzare" e rimettere in linea la frattura delle due ossa  dell'avambraccio, lo fa con con molta perizia e con l'aiuto di un solo infermiere coinvolgendo anche il padre nell'operazione di pronto soccorso.
" Il bambino dovrà essere operato, ora però lo può portare più tranquillamente in città" il medico, guardava gli occhi del piccolino mentre parlava. Ora sorridevano come quelli del padre.
"Siamo stati fortunati" fu il loro commento commosso e felice mentre tornavano a casa.
Ma le sorprese non erano terminate. Appena ricoverato in ospedale per l'intervento chirurgico previsto per la stabilizzazione della frattura, il direttore del reparto si accorse che il braccio era perfettamente in asse e in ottima posizione e quindi  non era  più necessario intervenire.
Un caso di buona sanità e di fiducia nella passione di molti medici che silenziosamente e con amore si prendono cura della salute dei propri pazienti, anche se con difficoltà e poche risorse.

A cura di Dott.Luigi Grosso
www.luigigrosso.net

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mercoledì 7 maggio 2014

UNA SCATOLA BLU PER UN PETALO DI SPERANZA

I sogni son desideri.... oggi una fiaba per non smettere mai di illuminare la propria via con la luce della speranza....
La scatola in raso blu era lì,a portata di mano, appoggiata sulla credenza in cucina.  Lulù la osservava da tempo, facendo varie ipotesi sul contenuto.Oro e diamanti? Perle e rubini?Oppure messaggi d’amore da conservare con gelosia? O segreti microfilms?Intenta nei suoi pensieri la bambina non si accorse che Pippo,un cucciolo di labrador che sembrava un piumino di cipria,di appena tre mesi stava rosicchiando  le gambe del tavolo.
 “ Smettila,smettila,se ti vede la mamma….” Gli gridò Lulù
“Andiamo in giardino per un po’,così ti distrai…”
Ma,al loro ritorno la scatoletta era scomparsa! Lulù ebbe un tuffo al cuore:il suo tesoro era sparito nel nulla!
“Mamma hai preso tu la bella  scatoletta blu?” chiese con  ansia
“Quale scatola,non ne ho visto neanche una,non sarà,come sempre, la tua galoppante fantasia ….?”
Rispose la mamma.“Eppure non ho sognato,l’hai vista anche tu,vero Pippo?”
La  bimba si infilò allora il suo cappellino da Sherlock Holmes e incominciò le indagini…..
Ma niente,non riusciva a trovarla!
“Il mio tesoro,il mio tesoro,dov’è il mio tesoro..”gridava disperata girando per ogni angolo della casa“forse ho avuto un miraggio!” concluse amareggiata.
 Due giorni dopo però, mentre giocava a nascondino con Pippo,un raggio di sole illuminò la sala e come per incanto la scatoletta riapparve,ma solo per un attimo.Questa volta era trasparente e luminosa come l’acqua di una sorgente e sembrava che all’interno ci fossero mille bolle colorate.
Il piccolo labrador si lanciò per afferrarla,scodinzolando gioioso,ma ,proprio come una bolla,svanì nel nulla……il mistero si infittiva sempre più.
 E ancora il giorno dopo ancora il cofanetto si materializzò, di un morbido rosso fragola e scomparve di nuovo. Ormai la povera Lulù pensava  di soffrire di allucinazioni;lei e Pippo si guardavano sconsolati,non sapendo più che cosa fare.
Per qualche tempo e per brevi attimi rividero la scatolina,ora verde,ora gialla,arancio,viola.Lulù stava realmente pensando di avere una strana malattia!
Ma la mamma ,a questo punto le disse:
“Quello che tu hai visto è l’arcobaleno delle tue emozioni e dei tuoi desideri,sempre diversi e luminosi,quando saprai realmente cosa vorrai troverai  la tua scatola.”
 Per molti anni la bambina non la vide più e,ormai cresciuta, non se ne ricordava nemmeno.
Un giorno,durante uno dei suoi viaggi in un paese pieno di sole e di allegria,Lulù era una viaggiatrice curiosa e sempre pronta a scoprire nuove mete,sentì parlare di una cascata dall’acqua di smeraldo che si tuffava in un piccolo lago,e piena di curiosità e con una strana emozione,volle andare a visitare quei luoghi.
Dopo una lunga camminata in un bosco fresco e profumato,Lulù raggiunse la cascata e si tuffò in quelle acque limpide e profonde,sentendo dentro di sé una pace e un’armonia ristoratrice.
 E a quel punto la vide……Vide, dopo molto tempo, la sua scatoletta blu,scintillante  e misteriosa,che si era materializzata vicino a lei.O c’era sempre stata ed era lei che non la vedeva?
Finalmente riuscì a toccarla e ad aprirla.Per prima cosa uscirono tutte le bolle colorate,i suoi sogni,le sue emozioni, che dipinsero il cielo a pois,e dentro rimase infine una piccola casa,la sua casa,quella che aveva sempre cercato.
E così Lulù rimase lì per sempre, in quel paese pieno di sole e di allegria...

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sabato 3 maggio 2014

U PETALO DAL PROFUMO DI MARE: PALAZZO REALE DI GENOVA

PALAZZO REALE GENOVA
Oggi un petalo di storia dedicato a Palazzo Reale di Genova.
Ci siete mai stati? L'antica dimora si trova nella zona universitaria. Entrando si percepisce quasi il respiro del passato, in una cornice di luce.Un piccolo giardino disegna il cortile interno proiettato sul mare, all'interno del Palazzo il piano nobile si snoda in sale e saloni, dove stucchi dorati, velluti e arazzi esprimono l'opulenza delle antiche casate dei Balbi e e dei Durazzo.
La galleria degli Specchi in particolare unisce l'eleganza ad un effetto scenografico raffinato, con giochi di luce e di specchi mescolati con sapienza ad affreschi e sculture.Percorrendo poi le varie stanze dell'appartamento Reale si arriva al salotto del Tempio, che si affaccia sul Porto Antico di Genova con un bellissimo terrazzo.Il mare sembra entrare  nella stanza, piccola e luminosa, dove i dipinti del Tintoretto, del Piola e del Grechetto adornano le pareti. Ma la vera magia è rappresentata dall'affresco del Domenico Parodi sulla volta del soffitto: appare la Verità svelata dal tempo nella sua luminosità espressiva.In quella piccola stanza, c'è un atmosfera semplice e raccolta, ogni volta che ci sono stata mi ha dato  un'occasione per riflettere in uno spazio di pace...
La bellezza del passato è un dono da apprezzare e un'opportunità per sollevare il nostro spirito. Abbiamo tanti bellissimi  tesori artistici  in Italia. Valorizziamoli, prendiamocene cura.Anche questo è amore.
Che ne pensate? Buona domenica.

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lunedì 28 aprile 2014

UN PETALO DI SALUTE: GUARIRE E' UNA PROVA


Una piscina Olimpionica: un giovane uomo si tuffa e comincia a nuotare. Si sta allenando per la prossima gara, ci mette impegno e passione, il nuoto è molto importante per lui. Uno sport che non è solo movimento ma  che costituisce per lui una ragione di vita. Poi, un giorno un dolore lanciante alla spalla e di colpo un tuffo nel buio. Niente nuoto, braccia e spalla sono troppo doloranti, non riesce a muoverle.
"Nell'acqua mi sembra di rinascere ogni volta " mi confessò  durante la prima visita.
Gli occhi erano pieni di lacrime quando mi parlava. Un medico deve mantenere un giusto distacco emotivo per poter curare meglio il proprio paziente. Per scegliere la via terapeutica con obiettività. Ma non potei fare a meno di sentire una leggera stretta al cuore e collegarmi empaticamente con il giovane paziente.
" Non si preoccupi, guarirà, segua le mie indicazioni con attenzione nonché il riposo ...".L'avrebbe fatto?
Avrebbe seguito la cura per tutto il tempo necessario? Alcuni pazienti gettano la spugna presto, al primo miglioramento non  seguono più il trattamento e dopo qualche tempo ritornano al punto di prima. Devono ripartire di nuovo da zero, perdono inutilmente energia e fiducia. Ci vuole impegno e spirito di sacrificio anche per guarire. E' una prova, un pò come una gara sportiva. Per questo pensai che il ragazzo ce l'avrebbe fatta. Aveva carattere, tempra e costanza. Infatti dopo qualche mese poté ritornare a nuotare.
" Mi sembra di rivivere, dottore. Grazie."
Doveva ringraziare anche se stesso.
Prendersi cura 
SALUTE IN SPALLA
della propria persona è un passo importante nel percorso di una vita armoniosa.
Impariamo a  a prenderci cura di noi stessi e degli altri, con amore.

A cura di : Dott.Luigi Grosso

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giovedì 24 aprile 2014

UN PETALO DI STORIA PER CREDERE IN UN SOGNO

Un petalo di storia per chi crede nei propri sogni e per chi non smette mai di volare sul tappeto della fantasia..
C’era una volta una paperina,tutta bianca,morbidina, e molto curiosa di nome Guendalina.Aveva un’amica,una bella bimba bionda che si chiamava Paoletta, che andava a trovarla tutti i giorni al laghetto di cristallo verde dove viveva. 
“Guendalina,Guendalina,vieni c’è Paoletta” gridavano in coro le altre paperine quando vedevano arrivare la bambina.E giocavano poi tutte insieme,tuffandosi e spruzzandosi con l’acqua fresca mentre i cigni lunghi lunghi e maestosi danzavano sulle piccole onde al suono dell’allegro ritornello “Onda su Onda” fischiettato dalle ranocchie canterine!
Una mattina Guendalina arrivò tutta trafelata :” Ho vinto un milione di piume,ho vinto un milione di piume” gridava contenta sventolando un bigliettone,”Ho vinto un milione di piume al Premio del Becco Fino!!”.
 “Un milione di piume?” si chiedevano le sue amiche del laghetto…
“Il Premio del Becco Fino? Ma che cosa è,non ne ho mai sentito parlare….”mormorava Paoletta
“Ma come, non sai niente di questo famoso Premio? Viene scelta la storiella più bella e divertente, e quest’anno pare proprio che quella la premiata sia stata quella di Guendalina;d’altra parte sai bene quanto lei ami raccontare e inventare barzellette divertenti e spiritose!” Era infatti famosa per gli scherzi e le battute salaci che rallegravano lo spirito di tutti gli abitanti del laghetto di cristallo.
 “ E cosa farai ora con tutte queste piume?” le chiesero le paperine
“Mille cuscini,cento materassi e piumoni caldi per l’inverno?”scherzò Guendalina.
“Forse ho un’idea migliore….”esclamò poi tutta pensosa “ Potremmo tessere fra di loro tutte le piume e preparare un tappeto magico,morbido e leggero,proprio come una piuma,che volando condurrà me e la mia cara amica Paoletta dovunque noi vogliamo….Gireremo il mondo,solcheremo mari,fiumi e lambiremo le vette delle montagne più alte!Che emozione!” così già sognava la simpatica paperina.
 Detto fatto le due amiche iniziarono la loro opera e dopo giorni e giorni di faticoso lavoro di tessitura,ecco voilà un bellissimo tappeto bianco leggero e soffice come una nuvola di primavera apparve agli occhi di tutti.
 “Che bello,ma volerà?” mormoravano tutti fra di loro…
“Certo che volerà” rispondeva decisa Guendalina. E con Paoletta,munite di apposito berrettino da aviatore salirono sul tappeto,si sedettero comodamente e insieme,chiudendo gli occhi per l'emozione esclamarono "uno,due oplà si vola
 Ma non accadde proprio niente,il tappeto rimase inchiodato per terra.
Continuarono per tutto il giorno i loro tentativi di volo senza nessuna fortuna.Erano proprio scoraggiate e demoralizzate!!
 Ma verso sera,quando ormai pensavano di trasformare il lungo tappeto in mille scarpine per l’inverno,apparve loro la fatina del lago.
 “Bimbe care,bimbe mie,vi accorgete adesso di come sia difficile trasformare un sogno in realtà!
“ disse la fatina sorridendo “e non sempre si trova la bacchetta magica.”continuò mentre indicava la propria che splendeva scintillante nella notte.
 “Una bacchetta magica,quella è veramente una bacchetta magica? Puoi quindi fare tutto quello che vuoi?”esclamarono con meraviglia le due amichette.
“Non è proprio così”rispose la fatina del lago”la bacchetta magica può aiutare solo i veri desideri,solo le forti intenzioni; i capricci di un momento o i sogni di una notte non potranno mai essere realizzati!”
“Volete provare?Vedremo quello che volete veramente; forza concentratevi sulle vostre aspirazioni
chiudete gli occhi e al mio oplà riapriteli”
“Uno,due,tre,oplà….”
Cosa successe allora?Provate ad indovinare…….
Il tappeto di piume si sollevò veramente e partì dolcemente per una meta sconosciuta,ma ,nella vita e nelle favole c’è sempre un ma,sul tappeto c’era solo Guendalina!
Paoletta era rimasta a terra: non voleva realmente lasciare la sua casa,i genitori,i fratellini,tutti gli amici;d’altra parte aveva solo otto anni! Ma chissà,fra qualche anno anche lei potrebbe partire sul magico tappeto….
Nel frattempo attenderà la buffa e coraggiosa paperetta Guendalina che prima o poi tornerà dal suo viaggio e chissà quante storielle avrà da raccontare!!!

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mercoledì 23 aprile 2014

NASCE UN PETALO DI SALUTE

Nasce un petalo di salute...ma di quale tinta siamo quando ci sentiamo bene? Ognuno ha il suo colore preferito...Nei prossimi giorni una storia che ha per protagonista la nostra salute raccontata attraverso gli occhi  e l'esperienza di Luigi Grosso, medico e chirurgo della spalla, ma anche appassionato di storia, filosofia, psicologia...Quando siamo dal medico sveliamo una parte di noi spesso nascosta, emergono paure reali e timori ancestrali. Siamo spesso più veri, ci sfogliamo dai filtri come petali di un fiore e  l'anima si apre...Talvolta...
Che ne pensate? Di che colore è il vostro petalo di salute? Il mio ha le sfumature  verde   bosco.......